Progeny: l’azienda dichiara di voler chiudere lo stabilimento
Purtroppo stamattina i lavoratori della Progeny di Limidi di Soliera riuniti in assemblea davanti ai cancelli hanno ricevuto conferma delle notizie che si rincorrevano da tempo sul futuro dello stabilimento. Nell’incontro di ieri in provincia presso l’assessorato al Lavoro, la proprietà ha infatti ufficializzato la volontà di chiudere lo stabilimento per quanto riguarda il comparto produttivo che interessa 35 dei 45 addetti complessivi (mantenendo solo l’attività degli uffici commerciali).
Il fallimento della politica…
Che la manovra Monti non piaccia ai carpigiani l’abbiamo scritto. La notizia, certo, non è tra le più inaspettate: i sacrifici sono fastidiosi per tutti, soprattutto se vengono chiesti sempre ai soliti noti. Ciò detto, ci pare che addossare la colpa di questa situazione a Mario Monti – ventilando, secondo una tradizione tutta italiana, complotti internazionali di forze più o meno occulte che muoverebbero la mano del neo Presidente del Consiglio – sia, oltre che ingeneroso nei confronti di chi guida il Paese da poco più di un mese, anche fuorviante. Per almeno due ordini di motivi. In un’Italia abituata non da oggi ad affidarsi agli uomini della provvidenza e che sembra non imparare mai dai propri errori, anche stavolta ci si è forse illusi che sarebbe bastato un volto nuovo a risolvere gli enormi problemi di una nazione che per decenni ha sprecato le occasioni di riformarsi, posticipando ciò che era necessario fare sino all’ultimo rintocco. Se il Governo ora vara una manovra lacrime e sangue – che poteva chiedere di più a soggetti diversi, ma non certo derogare sul suo saldo finale – la vera responsabilità è di una classe politica che si è rivelata, in larga maggioranza, totalmente irresponsabile. E che ora delega il lavoro sporco ad un mite professore di Varese, confidando magari nella memoria corta di tanti elettori. E se lo spettacolo più osceno lo fornisce una Lega Nord che, dopo essere stata al governo per anni, finge di provenire dalla luna e si dedica alla farsa della parlamentare travestita da operaia – che guadagna, per inciso, almeno dieci volte tanto – tutto l’arco costituzionale, dalla destra della mancata rivoluzione liberale alla sinistra incapace di offrire un programma univoco e chiaro, ha dato prova di essere grandemente inadatto ad affrontare questi mala tempora. Perché, pur deludendo, il Governo dei tecnici sancisce il meritatissimo fallimento di una politica che si stenta a considerare degna di questo nome.
La manovra non piace ai carpigiani
Una manovra, quella targata Mario Monti, mal digerita dalle parti sociali, dalle lobby che si oppongono alle liberalizzazioni e da numerosi politici. E la gente comune cosa ne pensa? Lo abbiamo chiesto ai carpigiani che, quasi all’unisono, affermano di essere delusi da una Casta sempre più intoccabile e privilegiata
Crescita zero nel 2012 in Emilia Romagna
L’economia dell’Emilia Romagna nel 2011 ha continuato a crescere, nonostante la crisi, con un ritmo ridotto rispetto agli anni passati, mentre per il 2012 si prevede un brusco rallentamento. Sono queste le indicazioni che emergono dal Rapporto sull’economia regionale 2011 presentato nei giorni scorsi, realizzato da Unioncamere e Regione.
L’Emilia Romagna dovrebbe chiudere il 2011 con un aumento reale del Pil dello 0,9 per cento (+0,6 per cento in Italia), in rallentamento rispetto alla crescita dell’1,5 per cento rilevata nel 2010, mentre è ipotizzata a 0 nel 2012.
La Stangata!
Insieme al professor Massimo Baldini, della Facoltà di Economia dell’Università di Modena abbiamo cercato di capire quanto la manovra monti inciderà sulle nostre tasche. nel 2012 le famiglie spenderanno circa mille euro in più ma l’impatto non sarà uguale per tutti
Ma l’Ici, non era andata in pensione?
E’ la stangata sull’Ici, oggi ribattezzata Imu, il piatto forte della manovra sul fronte delle entrate e saranno molti i carpigiani che rimpiangeranno l’esenzione di imposta di cui hanno goduto dal 2008 al 2011
L’età dell’oro…
Con la crisi addio ad anelli e catenine. E' boom dei Compro Oro: nel solo distretto carpigiano sono già otto
Meno male che la Fondazione c’è!
La Fondazione CRC, nel 2012, conferma una disponibilità finanziaria che consentirà erogazioni per 6,5 milioni di euro, con un aumento di 500mila euro rispetto a quanto previsto dal documento programmatico pluriennale 2011-2013. Grande attenzione sarà data ai temi di rilevanza sociale
Guerra a colpi di pettine
Oltre a creare serie difficoltà per le imprese, il perdurare della crisi non fa che esacerbare situazioni che, da difficili, rischiano di farsi insostenibili. Tra le tante, la concorrenza delle attività cinesi non è quella di minor rilevanza. Questa, almeno, è l’opinione della maggior parte dei parrucchieri carpigiani che abbiamo intervistato
La Fondazione compra titoli di stato per 20 milioni
La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi ha acquistato 20 milioni di euro in Buoni poliennali del Tesoro, come ci spiega il presidente Gian Fedele Ferrari