Il valore del saper fare

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Cna Federmoda, da sempre attenta ai temi della responsabilità sociale d’impresa e in prima linea affinché i percorsi di delocalizzazione non diano luogo ad azioni di dumping sociale e ambientale, propone anche quest’anno un confronto sull’importanza che la manifattura e il saper fare hanno nel nostro Paese. Un valore che è in stretta relazione con la responsabilità sociale d’impresa, il buon lavoro, l’etica e la formazione. Tutti concetti chiave che si devono ritrovare lungo la filiera produttiva del tessile-abbigliamento-pelle-cuoio-calzature, fino al consumo consapevole.
“Perché il Made in Italy – commenta Tamara Gualandi, presidente di Cna Federmoda – rappresenta nel mondo non solo i valori di bellezza e qualità dei prodotti, ma anche quelli di una produzione sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed etico”.
Dopo Roma e Prato, quest’anno sarà Palazzo Pio a ospitare la due giorni (20 e 21 aprile) d’incontri di Cna dal titolo: Made in Italy. Valore economico, sociale, etico, con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla globalizzazione, al rispetto dei diritti e della competizione internazionale e per promuovere l’attenzione verso un consumo consapevole. Di particolare interesse la tavola rotonda organizzata giovedì 21 aprile (dalle 10:30 alle 13:30), dal titolo Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, Formare… Etica. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Antonio Franceschini, responsabile Nazionale Cna Federmoda e i saluti di Simone Morelli, assessore alle Attività Economiche del Comune di Carpi, il primo intervento sarà riservato a Palma Costi, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna. Tra gli argomenti in discussione vi saranno la dignità del lavoro e l’importanza del concetto di impresa al centro della politica economica. Ne parleranno in una tavola rotonda Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato della Repubblica, Luca Marco Rinfreschi, presidente Nazionale Cna Federmoda, Benedetta Francesconi del Ministero Sviluppo Economico), Stefano Di Niola, presidente Fondartigianato), Angelo Colombini di Cisl, Emilio Miceli di Cgil e Paolo Pirani di Uil.
Il pomeriggio di mercoledì 20 (dalle 15:30 alle 18) sarà invece dedicato a Fondartigianato con una tavola rotonda: dopo i saluti di Tamara Gualandi e Marco Gasparini, presidente Cna Federmoda Emilia Romagna, analizzerà il tema formazione continua intesa come fattore strategico per la competitività e il futuro del settore. L’appuntamento prende il via in seguito a tre tragedie che hanno segnato profondamente la storia del tessile: l’anniversario del crollo in Bangladesh, dove nel 2013 (24 aprile 2013) morirono 1.138 lavoratori del tessile e rimasero feriti oltre 2mila operai, la tragedia di Prato con 7 lavoratori deceduti sempre nel 2013 e il crollo di Barletta con 5 vittime nel 2011. “Promuovere modelli di produzione attenti all’utilizzo delle risorse umane e agli aspetti ambientali sono per noi elementi imprescindibili – continua la presidente di Cna Federmoda Modena – e per questo chiediamo alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali dei lavoratori di condividere con noi un programma di sensibilizzazione rivolto anche alle nuove generazioni. Così come riteniamo debbano essere promosse azioni, anche legislative, tese a premiare quelle realtà che mettono in trasparenza i propri modelli organizzativi e certificano le diverse fasi del processo produttivo. Azioni – conclude Tamara Gualandi – basilari per garantire un mantenimento della filiera produttiva del sistema moda italiano, per sostenere un processo di trasferimento delle competenze utili affinché il made in Italy possa avere un futuro e continuare a svolgere quel ruolo di valore economico e sociale che rappresenta per il nostro Paese”.

 

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