Lavoro, un’emorragia inarrestabile

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Continua a crescere il numero di disoccupati nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine: erano 2.847 a giugno 2013, sono saliti a 3.314 a giugno 2014 e a 4.777 nello stesso mese del 2015. In soli due anni l’esercito dei senza lavoro è aumentato di altre 1.930 unità con un tributo di sangue pagato da Novi (+84% di disoccupati in più dal 2013 al 2015), a cui seguono Carpi (+68%), Soliera (+60%) e Campogalliano (+56%). I numeri sono quelli forniti in occasione del convegno Le Donne nel mercato del lavoro oggi che si è tenuto a Carpi venerdì 15 aprile presso l’Auditorium Loria  e la fonte è il Centro per l’Impiego. Di fronte a una situazione ancora deprimente, nel territorio dell’Unione delle Terre d’Argine c’è un dato che riguarda l’universo femminile e merita di essere segnalato: l’esercito dei disoccupati nel 2013 era composto da una percentuale del 58,2% di donne, nel 2014 sono scese a rappresentare il 55,8, nel 2015 la percentuale di donne è pari al 54,9%. Insomma, la disoccupazione si tinge sempre più d’azzurro.
Sul fronte delle assunzioni arrivano comunque buone notizie: crescono quelle di lavoratori domiciliati nel territorio dell’Unione e passano da 16.971 nel 2013 a 17.596 nel 2015. Un incremento di 625 unità a cui Novi dà il contributo minore con un incremento delle assunzioni in due anni del 2,8%, seguita da Carpi (+2,9%), Campogalliano (+5,1) e Soliera (+6,3%). Qui le donne perdono terreno perché sul totale delle assunzioni la quota rosa non va oltre il 46,7%.
Per quel che riguarda la situazione occupazione il dato riportato è quello relativo alla Provincia di Modena che dai 312mila occupati del 2009 è passata ai 302mila del 2015 perdendo complessivamente 10mila posti di lavoro. Quando si fermerà quest’emorragia di posti di lavoro?
Sara Gelli