Cronaca

Tiziana, carpigiana di 63 anni è stata derubata della borsetta nel parcheggio dell’ospedale: non si è nemmeno accorta dei ladri che hanno aperto la portiera senza far alcun rumore. “Nel parcheggio dell’ospedale è successo ad altri, davanti a scuole e asili è molto frequente” afferma.

E’ finito di nuovo nei guai il giovane tunisino di 19 anni residente in città che a dicembre era tornato a far parlare di sé per la violenta rapina ai danni di due donne carpigiane. Era ai domiciliari ma è evaso di nuovo, lo aveva già fatto ad inizio febbraio per recarsi in palestra. Arrestato dai Carabinieri ora si trova in carcere al Sant'Anna.

“Non comprendo le accuse che mi vengono rivolte e auspico che sull’intera vicenda sia fatta chiarezza e trasparenza affinché i cittadini non perdano ulteriormente fiducia nelle istituzioni e nei confronti di coloro che attivamente perseguono il bene comune”, scrive l’ex assessore comunale Milena Saina.

E’ l’incubo di chiunque ritrovarsi con il cellulare in blocco e il conto corrente alleggerito senza un perché. A spiegare come difendersi è Emanuela Glielmo della Polizia Postale dell’Emilia Romagna.

Dai primi rilevamenti fatti dai Militari gli schizzi rossi trovati all’interno dell’ascensore non sono sangue bensì vernice. Il corpo della vittima, che presenta alcune fratture, è stato trasportato alla Medicina Legale del Policlinico per accertare le cause della morte avvenuta probabilmente da un paio di giorni.

Il Comune di Carpi invita a segnalare le visite sospette.

L’hanno trovata riversa a terra senza vita. Una tragica scoperta quella fatta ieri sera, intorno alle 20, dai Vigili del Fuoco in un appartamento al civico 47 di via Berengario. A lanciare l’allarme il figlio, preoccupato perché la madre ultra novantenne non rispondeva alle chiamate da un paio di giorni.

Sono decine di migliaia le intercettazioni telefoniche e ambientali in mano agli inquirenti nell’inchiesta che ha scosso i palazzi del potere della nostra città. Intercettazioni che hanno svelato dettagli inquietanti circa l’esistenza di un sistema torbido, fatto di intrecci, sopraffazione e brama di potere.

Le fiamme, stando ai primi accertamenti condotti dai vigili del fuoco, si sarebbero sviluppate a causa di un cortocircuito nel sottotetto, causato probabilmente da un cavetto per ricaricare il telefonino.

Tanta la paura ieri sera, dopo le 22, in via Matteotti, in pieno centro storico, per un violento rogo scatenatosi in una mansarda al civico 25. Grazie a un possente spiegamento di mezzi e uomini, i Vigili del Fuoco sono riusciti a trarre in salvo una mamma e la sua bambina.