Arbos Carpi, il fallimento è dietro l’angolo

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, ha presentato il 19 novembre una istanza di fallimento a carico di Arbos. L'udienza è prevista il 2 dicembre.

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La Arbos di Carpi, azienda di progettazione con 30 dipendenti, collocata nella stessa area della Goldoni e anch’essa di proprietà della multinazionale cinese Lovol, ha comunicato venerdì pomeriggio con una mail che, mentre la società con i suoi advisors stavano cercando le opportune soluzioni per evitare l’ingresso in una procedura concorsuale, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, ha presentato il 19 novembre una istanza di fallimento a carico di Arbos. L’udienza è prevista il 2 dicembre.
Tale elemento appare una diretta conseguenza del “non luogo a provvedere” rispetto alla domanda di concordato preventivo presentata in data 4 novembre 2020 presso il Tribunale di Modena.
La situazione finanziaria in cui versa la società, che svolge sostanzialmente compiti di servizio e ha come unico canale di entrata la casa madre cinese Lovol, che ha interrotto i finanziamenti dovuti a Arbos, come avvenuto per Goldoni, ha determinato anche qui una situazione drammatica.
Oggi i lavoratori avrebbero dovuto ricevere le retribuzioni. Questo non avverrà, cosi come non sarà anticipata la cassa integrazione come è stato fino al 14 novembre.
La Fiom chiede l’immediato pagamento delle retribuzioni e un incontro alla Direzione Aziendale, anche propedeutico a quanto stanno attivando le istituzioni locali e regionali, ovvero, la richiesta di un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico.
“Non è più accettabile – spiegano i sindacalisti – né mai lo è stato che, ancora una volta, soggetti multinazionali, in questo caso cinese come la Lovol, dopo quanto avvenuto alla Goldoni, crei ulteriori disastri di questa portata, scaricando cinicamente sulle lavoratrici, sui lavoratori e sul sistema di protezione sociale pubblico, gli effetti della loro incapacità e dei loro probabili conflitti interni, seguendo logiche incomprensibili e devastanti”.