Sisma: 10 alla popolazione, 4 alle istituzioni
La nostra terra ha stupito l’Italia intera per la reazione immediata che ha avuto, non arrendendosi e non rimanendo vittima della rassegnazione, pur di fronte alla latitanza di Regione e Governo. Una latitanza che ha generato un diffuso senso di rabbia. E sono stati numerosi gli esempi di impegno, tenacia e abnegazione in tutti i Comuni colpiti.
Il terremoto fa da apripista alla Cispadana ma qualcuno non ci sta
La politica spinge sul piede dell’acceleratore relativamente alla costruzione della Cispadana, presentata come un’opportunità di rilancio per i territori colpiti dal sisma.
Sisma: “Il Governo fa qualche passo avanti”
“Il Governo sta compiendo i primi passi per rispettare l’impegno, sottoscritto con l’approvazione dell’Ordine del Giorno approvato alla Camera, di sciogliere i nodi ancora aperti sul versante fiscale per le popolazioni colpite dal terremoto del maggio scorso", lo dichiara la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, al termine del tavolo tra i tecnici del Tesoro e della Ragioneria dello Stato e l’Assessore alle attività produttive della Regione Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli.
Rovereto: sei mesi dopo il terremoto
L’impegno di Radio Bruno, con Teniamo Botta, prosegue a Rovereto, una delle comunità più martoriate dal sisma di maggio.
Munari: “Decreto sisma: è una corsa contro il tempo”
“Il tempo è ormai scaduto: solo un intervento immediato e chiaro potrà 'salvare' le imprese che devono pagare tasse e contributi il 16 dicembre. Il tempo dei balletti e delle pastoie burocratiche è finito”. Erio Luigi Munari, presidente generale Lapam Confartigianato interviene sulla questione della mancata proroga degli adempimenti dei versamenti che vede oggi una ripresa della discussione dopo l'incontro con il presidente Mario Monti.
Aimag vice l’Oscar di bilancio
Il primo premio per il miglior bilancio di sostenibilità nella categoria delle piccole medie imprese.
Sisma, “Governo garantisca “buste pesanti” e “danni indiretti”
“Siamo molto rammaricati che misure che riteniamo indispensabili, e che sono un contributo minimo che lo Stato deve garantire a popolazioni così duramente colpite, non siano state inserite nel provvedimento sui cui il Governo ha posto la fiducia” dicono i senatori modenesi del Pd Giuliano Barbolini e Mariangela Bastico dopo che l’Esecutivo non ha accolto due importanti emendamenti che riguardano i lavoratori e le imprese delle aree terremotate. “Il Governo – dicono i senatori Barbolini e Bastico – deve ora dare precise garanzie in tema “buste pesanti” e “danni indiretti”.
Proroga imposte: ultima chiamata
"La stupefacente decisione del Governo di non rispettare il pronunciamento unanime della Commissione per il rinvio delle imposte lascia davvero pensare che oggi in Italia si viva un clima di democrazia sospesa. Peraltro, si tratta dell’ennesima testimonianza della cecità dimostrata dall’Esecutivo nei confronti delle zone terremotate". Non è conciliante Claudio Saraceni, presidente Cna per l’Area di Carpi, di fonte alla decisione del Governo di stralciare, in fase di approvazione del Decreto 174, l’emendamento a favore delle comunità colpite dal sisma di maggio. Del resto il clima di esasperazione degli imprenditori è ormai palpabile.
Sisma: Errani, Formigoni e Zaia chiedono un incontro a Monti
Il lavoro della Commissione Bilancio e Affari Costituzionali del Senato ha introdotto importanti novità a sostegno dei territori colpiti dal sisma con voto unanime ma con parere contrario del Governo. Per questo motivo Errani, Formigoni e Zaia hanno chiesto un incontro urgente al presidente Monti.
Per smantellare le province non bastano i mezzi corazzati
Disquisire del nome è stato un divertissement di breve durata: il Governo come un caterpillar, ha messo mano al riordino delle province fondendo territori e competenze e attuando tagli funzionali, come quelli precedenti, al risanamento del deficit. Ha provato a far decadere i presidenti e poi i consigli provinciali, ma non è riuscito nell’intento perché è anticostituzionale far dimettere organi elettivi. Per questo se l’è presa con gli assessori provinciali, non eletti ma nominati dal presidente, licenziati in tronco e tutti a casa dal gennaio 2013.













