“Occorrono politiche di sostegno al mondo delle piccole e medie imprese colpite dal Covid-19”

Passaggio di consegne al TRI, il Tavolo regionale della imprenditoria: il nuovo coordinatore è il carpigiano Tommaso Leone, presidente di Confcommercio Modena, che ha ricevuto il testimone da Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna.

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Tommaso Leone

Passaggio di consegne al TRI, il Tavolo regionale della imprenditoria: il nuovo coordinatore è il carpigiano Tommaso Leone, presidente di Confcommercio Modena, che ha ricevuto il testimone da Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna.
Il Tavolo (14 associazioni complessive) rappresenta il 77% delle imprese attive (400 mila) con oltre 1.800.000 addetti
“Obiettivo di questo mandato – sottolinea Leone – è quello di fare sempre più del TRI uno strumento di efficace e produttivo confronto tra le Associazioni e con le Istituzioni regionali, in netta controtendenza rispetto a quanto va in scena in lungo ed in largo nel nostro Paese e anche nei nostri territori: l’avallo di pratiche di disintermediazione che frantumano rappresentanza e dialogo tra le parti e non portano a progettualità ed all’adozione utili a imprese e cittadini”.
“Le istituzioni, a partire dalla nostra Regione – ha puntualizzato Leone durante la cerimonia di insediamento – devono aver ben chiaro che il Tavolo rappresenta un momento di semplificazione delle relazioni istituzionali con il mondo della rappresentanza che non può mortificare le singole realtà associative e come tale va considerato”.
“Per la ripartenza economica e sociale colpita dall’emergenza sanitaria e per mettere in campo politiche anticicliche rispetto a un quadro caratterizzato da crollo di consumi e PIL – prosegue Leone – il TRI è il luogo privilegiato per adottare strategie di sostegno pubblico al settore produttivo focalizzate su indennizzi robusti da riconoscere in misura proporzionale alle perdite subite ed accompagnate da congrue moratorie fiscali ed efficaci meccanismi di accesso al credito”.
“Occorre dunque – continua Leone – puntare su una reale fruibilità dei finanziamenti comunitari da parte delle MPMI attraverso una sostanziale semplificazione di regole e procedure (dalla stesura dei bandi fino all’attività di rendicontazione) e la creazione di strumenti su misura che facilitino, tra le altre, l’accesso al credito senza perdere di vista l’obiettivo comune di efficientamento del sistema sanitario regionale. Salute, benessere e assistenza, con la pandemia sono diventati temi ad alta sensibilità sociale e politica: per questo riteniamo che sia un momento favorevole per una Regione che, come l’Emilia Romagna, continua ad avere un sistema sanitario tra i primi nel mondo e in continuo miglioramento. Ne sottolineiamo, però, il rischio di non registrare il cambiamento dei bisogni e delle attese dei cittadini. Riguardo al processo di sburocratizzazione regionale, ancora troppo timido – conclude Leone – va messo a punto un vero e proprio Patto per la semplificazione, non confondendo la semplificazione con la de-regolamentazione”.