Emozioni in uno scatto

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“Mi piace cogliere la luce che si posa sui volti delle persone. Trovo l’ispirazione guardando ciò che mi circonda e congelando nei miei scatti l’emozione del momento”. E’ così che la carpigiana Elena Parmeggiani, 24 anni, perito informatico, definisce in poche parole il suo stile fotografico.
Elena ha iniziato a fotograre da piccolissima affascinata dall’idea di immortalare scorci di vita, ma è stato 5 anni fa che ha deciso di dare una svolta alla sua passione.
“Grazie a mio padre – racconta Elena –  ho potuto iniziare a fare fotografie in un’ottica professionale. Il primo passo è stato l’acquisto di una reflex. Ho iniziato da autodidatta facendo pratica con alcune amiche. Poi, dopo circa un anno, si è sparsa la voce, le mie foto sono piaciute e sono stata contattata da alcune aziende del settore tessile e abbigliamento di Carpi che mi hanno chiesto di produrre per loro cataloghi e lookbook. E’ stato allora che ho sentito l’esigenza di avere uno spazio tutto mio e ho creato il mio set fotografico completo di luci e sfondi vari in zona stadio.  Ho poi deciso di affinare le mie abilità tecniche frequentando due corsi e collaborando con alcuni fotografi professionisti che mi hanno permesso di apprendere alcuni trucchi del mestiere”.
Qual è per te il senso della fotografia e quali sono i tuoi soggetti preferiti?
“La fotografia è un istinto che mi porta a catturare e fissare immagini e dettagli che conquistano il mio sguardo e il mio cuore. Per esempio oggi ho visto un bellissimo campo di papaveri e non vedo l’ora di tornarci per fotografarlo! Tuttavia, anche se i paesaggi mi affascinano molto, è con i ritratti che esprimo al massimo la mia creatività e sensibilità.  Da ormai cinque anni vengo contattata per ritratti singoli, in coppia, di famiglia, maternità, neonati e bambini, e ogni volta è un’emozione unica per me, quindi direi che il mio stile fotografico si avvicina molto a quello della fotografia umanista, la corrente internazionale fiorita in Francia nel dopoguerra che focalizzava la sua attenzione sull’essere umano nella sua vita quotidiana”.
Ci sono dei fotografi in particolare a cui ti ispiri?
“Oltre ai grandi fotografi umanisti, ammiro molto il famoso fotoreporter statunitense Steve McCurry divenuto celebre in tutto il mondo per la sua fotografia Ragazza afghana al tempo della guerra sovietica in Afghanistan. I profondi occhi verde smeraldo e l’espressione imperscrutabile di quella dodicenne rimasta orfana che viveva in un campo profughi restano indimenticabili”.
Come vedi il mestiere del fotografo nell’era digitale?
“Oggi grazie a Internet e, in particolare ai Social Network, chiunque può divulgare il proprio lavoro a un pubblico ampio in maniera rapida ed efficace. Per esempio grazie alla condivisione di album fotografici su Facebook e Instagram ho potuto farmi conoscere ed essere contattata per alcuni servizi. Se da un lato la Rete offre una grande libertà di espressione, dall’altro però corre il rischio di svalutare l’arte fotografica, perché a volte si tende a pensare che basti utilizzare un effetto o un filtro particolare di un’applicazione per diventare dei veri fotografi, ma non è così. I vantaggi della fotografia digitale sono enormi in velocità, controllo del risultato, facilità di uso e condivisione, ma tutte queste nuove opportunità non hanno cambiato la difficoltà che esiste nella creazione di bellissime immagini, evocative e piene di senso  della visione del mondo da parte del suo autore, tanto è vero che moltissimi scatti che ancora oggi sono considerati dei capolavori, come ad esempio Ragazza afghana sono stati realizzati con macchine analogiche e senza il successivo utilizzo di programmi di fotoritocco”.
Progetti futuri?
“Vorrei allargare il mio raggio d’azione ai matrimoni, per vivere con gli sposi e gli altri protagonisti l’adrenalina e l’emozione di quella giornata, creando con loro un feeling che li faccia sentire a proprio agio, liberi di comportarsi in modo spontaneo e naturale. Inoltre, io e il mio ragazzo Marco stiamo pensando di realizzare insieme un progetto ma di questo ancora non posso dire nulla! Nel frattempo continuo a rappresentare in foto la vita della gente, semplice e magica al tempo stesso”.
Chiara Sorrentino