Auto lente, meno vittime

Si può diversificare il limite oppure optare per un limite generalizzato, magari a 40 km/h invece che 30, ma le città hanno tutto il diritto di sperimentare e poi saranno i cittadini a dire se è andata bene o male. Per cambiare occorre comunque coraggio.

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Isola di via Messori (senso unico e ciclabili)

L’aumento degli incidenti a Carpi e nel territorio dell’Unione Terre d’Argine non ci deve lasciar indifferenti: quante vite vogliamo sacrificare per la velocità? Anche in Italia il trend è in crescita (Istat) con 8,56 morti in incidenti stradali ogni giorno nel 2022 quando sono stati 3.159 gli incidenti mortali. Quanto alle cause dei sinistri, la più diffusa resta la distrazione (15%), al secondo posto (13%) c’è il mancato rispetto della precedenza, del semaforo, dello stop e al terzo c’è la velocità troppo elevata. Ma dentro le città italiane oggi a che velocità si va? La velocità media è quasi per tutti sotto i 50 km orari (Tom Tom Traffic Index): a Milano scende a 17 km orari, Roma 19 km/h, a Torino si viaggia a 20 km/h. Poi a scendere Messina con 21 e Firenze con 23. Tra le ultime italiane c’è Modena che viaggia a una media di 43 km/h. La questione si chiarisce ulteriormente alla luce dei numeri che parlano meglio di tante parole: 9 pedoni su 10 investiti a 30 km/h si salvano, 7 a 40 km/h e solo 1,5 a 50 km/h.

Il limite di velocità, oltre ai controlli sulle strade, è l’unica cosa su cui può incidere la politica che sia di centro destra (Olbia è Città 30 dal 2021) o di centrosinistra (Bologna) evitando scelte dal sapore ideologico e la divisione tra pro e contro perché la sicurezza non ha un colore politico. Si può diversificare il limite oppure optare per un limite generalizzato, magari a 40 km/h invece che 30 ma le città hanno tutto il diritto di sperimentare e poi saranno i cittadini a dire se è andata bene o male. Per cambiare occorre comunque coraggio.

Moltissime città in Europa e nel mondo hanno già sperimentato gli effetti di Città 30 e non sono tornate indietro: Bruxelles, Parigi, Amsterdam, Bilbao.

E a Carpi? Ci accontentiamo di miglioramenti minimi. Nonostante il Piano Urbano della Mobilità prevedesse cinque isole ambientali a 30 km/h, la sperimentazione è stata condotta nel solo quartiere Colombo considerato case study. Per ora restano un progetto le ‘isole ambientali’ con particolari misure di viabilità del quartiere di via Messori (via Messori, via Falloppia, via Govi, via Vellani, via Bonacolsi, via Grimelli, via Benassi, parco Bonacolsi) e del parco Berlinguer (via Magazzeno, via Remesina, via Brunelleschi, via Alberti, via Longhena, parco Berlinguer), aree nemmeno troppo problematiche dal punto di vista della sicurezza stradale se confrontate con altre come via Peruzzi vicino alle scuole o quelle degli attraversamenti in prossimità delle rotonde. Se l’obiettivo è ridurre i pericoli, la strada è tracciata. Coraggio!

Sara Gelli

Per approfondire: https://temponews.it/2024/01/18/incidenti-in-aumento-nel-territorio-delle-terre-dargine-mortali-compresi/