Incendio al Care, microinquinanti nella norma. Alta concentrazione di aldeidi a Rovereto

“Sulla base dei dati finora disponibili - si legge nel comunicato congiunto di Arpae e Ausl Modena - considerato che i valori di concentrazione degli inquinanti sono risultati contenuti e che l’elevata concentrazione di acroleina (sostanza tossica con forte potere irritante per occhi, cute e mucose respiratorie) riscontrata in una postazione di rilevamento a Rovereto sulla Secchia è riconducibile a una esposizione di breve durata, è improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone”.

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Sono disponibili gli esiti delle prime analisi relative alla qualità dell’aria effettuate da Arpae in relazione all’incendio sviluppatosi sabato 30 settembre nell’impianto Care di Fossoli.

“I primi dati, – si legge nel comunicato congiunto di Arpae e Ausl Modenariferiti ai campioni prelevati nell’intervallo temporale dal sabato sera alla tarda mattinata della domenica e a quelli della giornata successiva, evidenziano un impatto limitato per la maggior parte delle postazioni indagate, con una unica eccezione costituita da alcuni esiti riferiti alla postazione di Rovereto sulla Secchia, che si è trovata sotto vento nelle ore più critiche della notte tra sabato e domenica”.

I campionamenti hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (Cov), aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico e sono stati effettuati in 7 punti, due dei quali presso abitazioni private collocate in prossimità dell’impianto (tra i 100 e i 400 m), quattro in corrispondenza degli agglomerati urbani a distanze comprese tra i 2,5 e gli 8 km dall’impianto, e uno a Modena presso la centralina della rete di monitoraggio di Via Giardini, utilizzato come dato di confronto.

“I risultati analitici, riferiti alle ore più critiche (dalle 20.00 circa del 30 settembre alle 11.30 circa. del 1 ottobre 2023), hanno mostrato livelli di inquinanti (Cov, aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico) contenuti se raffrontati con i livelli di riferimento nazionali/internazionali, ove esistenti, senza variazioni significative nei diversi punti rispetto al punto di confronto (via Giardini). L’unica eccezione è costituita dai livelli di aldeidi, in particolare acroleina, rilevati nella postazione di Rovereto sulla Secchia: le concentrazioni di tale parametro sono risultate pari a 615 µg/m3 come media del  tempo di campionamento, pari a circa 12.30 ore (dalle 22.00 del sabato alle 10.30 di domenica). Il campionamento successivo, quindi riferito all’intervallo temporale che va dalla mattina della domenica a quella di lunedì, ha invece mostrato livelli confrontabili alle altre postazioni tra cui quella di via Giardini, con valori compresi tra 12 e 16 µg/m3”. 

L’acroleina è una sostanza tossica con forte potere irritante per occhi, cute e mucose respiratorie. “La durata relativamente breve della fase di emergenza e le misure di tutela della salute adottate in termini precauzionali, quali l’indicazione di non sostare in luoghi aperti e rimanere all’interno degli edifici chiudendo le finestre, oltre al fatto che il picco di esposizione si è registrato durante la notte, giustifica il fatto che non risultano casi di pazienti con sintomi irritativi o infiammatori a livello cutaneo, congiuntivale, respiratorio che si siano presentati in Pronto Soccorso nelle ore successive all’incendio”.

A integrazione delle analisi con campionatori passivi, è stato poi individuato un punto presso la Scuola Materna Gasparotto di Fossoli, in cui è stata effettuata la rilevazione dei microinquinanti organici (diossine, Ipa e Pcb) con campionatore ad alto volume. Analoga determinazione è stata prevista sui filtri dei campionatori di polveri presso le due stazioni di monitoraggio di Carpi in via Remesina e di San Rocco, in Via Madonnina a Guastalla. “Gli esiti disponibili a oggi, riferiti solo al campionamento effettuato tra sabato e domenica, mostrano livelli di diossine variabili tra 6 e 10 fg/m3 del tutto simili a quelli rilevati in area urbana a Modena compresi tra 3 e 9 fg/m3, nei mesi di settembre/ottobre (dato medio degli anni dal 2019 al 2022). In relazione alle concentrazioni di PM10 rilevate nelle giornate del 30 settembre e del 1 ottobre nelle 2 stazioni di Carpi e Guastalla, queste risultano del tutto simili a quelle rilevate in Via Giardini a Modena (33-34 µg/m3 a Carpi, 43 µg/m3  a Guastalla per entrambi i giorni e 32-30 µg/m3 a Giardini).

Sulla base dei dati finora disponibili, considerato che i valori di concentrazione degli inquinanti sono risultati contenuti e che l’elevata concentrazione di acroleina riscontrata in una postazione di rilevamento è riconducibile ad una esposizione di breve durata, è improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone”.

Arpae e Azienda Usl hanno attivato il controllo su altre matrici (terreno, foglie verdi e ortaggi) per verificare l’eventuale diffusione degli inquinanti. Al momento le uniche misure da adottare a titolo precauzionale riguardano un accurato lavaggio di frutta e verdura coltivate negli orti privati delle zone circostanti l’area dell’incendio.