C’è anche un po’ di Carpi nel vaccino tricolore eVax

Il vaccino utilizza la tecnologia del Dna unita alla tecnica dell’elettroporazione, che permette il passaggio del Dna nelle cellule utilizzando brevi stimoli elettrici, sviluppata grazie alla collaborazione con un’altra azienda italiana, la carpigiana IGEA. Grande la soddisfazione del sindaco Alberto Bellelli.

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Lo stabilimento di IGEA S.P.A

Il vaccino italiano Covid-eVax, delle aziende Takis e Rottapharm Biotech protegge dal contagio da virus SarsCoV2 e funziona contro le varianti: lo indicano i dati ottenuti nei modelli preclinici, ossia su topi modificati in modo da avere lo stesso recettore Ace umano utilizzato dal virus per invadere le cellule, e sulla base dei quali è stata avviata la sperimentazione clinica di fase 1 e 2, in corso.

Il vaccino utilizza la tecnologia del Dna unita alla tecnica dell’elettroporazione, che permette il passaggio del Dna nelle cellule utilizzando brevi stimoli elettrici, sviluppata grazie alla collaborazione con un’altra azienda italiana, la carpigiana IGEA.

Il vaccino, rilevano in una nota le due aziende, e come riporta l’Ansa, offre di vantaggio di essere “economico, non ha bisogno di complesse formulazioni, può essere prodotto in larga scala e non ha necessità della catena del freddo”. 

Il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli esprime la sua soddisfazione: “questo vaccino italiano coinvolge anche una ditta di Carpi, la IGEA S.P.A. Ho telefonato al presidente, dottor Ruggero Cadossi per fargli i complimenti. E’ stato emozionante leggere che grazie al loro lavoro nel futuro vaccino tricolore ci sarà un po’ della nostra città”.