Pfizer e Moderna: la seconda dose scatta dopo 35 giorni

Si tratta di una scelta necessaria nell’ambito di una strategia di sanità pubblica, auspicata dallo stesso livello centrale, che mira a dare protezione al maggior numero di persone possibile in modo tempestivo, stante l’attuale disponibilità di dosi vaccinali e la loro consegna nel tempo.

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L’Azienda Usl informa inoltre che da oggi, lunedì 10 maggio, cambiano le tempistiche per la somministrazione della seconda dose dei vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna). In linea con le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, che ha ampliato l’arco temporale entro il quale è possibile effettuarla, la seconda dose verrà somministrata ai cittadini alla quinta settimana (35 giorni) dalla prima inoculazione (anziché a 3 settimane per Pfizer e a 4 per Moderna, come avvenuto fino ad ora). 

Lo slittamento rientra nel range indicato da EMA e AIFA di 42 giorni dalla prima dose, periodo temporale che, come è emerso dalle risultanze scientifiche, non inficia l’efficacia della risposta immunitaria. 

Si tratta di una scelta necessaria nell’ambito di una strategia di sanità pubblica, auspicata dallo stesso livello centrale, che mira a dare protezione al maggior numero di persone possibile in modo tempestivo, stante l’attuale disponibilità di dosi vaccinali e la loro consegna nel tempo.

Si ricorda che la prima somministrazione di entrambi i vaccini a mRNA conferisce già efficace protezione rispetto allo sviluppo di forme gravi di Covid-19 in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%), e allo stesso tempo che è importante concludere il ciclo vaccinale al fine di poter assicurare l’efficacia più alta possibile della vaccinazione. 

La nuova tempistica per la seconda dose riguarda tutte le prenotazioni effettuate a partire da oggi: lo slittamento è automatico e non comporta alcuna azione da parte del cittadino. Saranno gli operatori dei Punti vaccinali a informare di questo spostamento in occasione della somministrazione della prima dose.