Silverio Garuti, conosciuto da tutti col soprannome di “Chopper” non ce l’ha fatta. Il coronavirus, dopo Marco Marani e Vanni Righetti si è preso un altro amato uomo del basket carpigiano. Con il suo “vocione” bonario ha insegnato la disciplina a quattro generazioni diverse: tanti anni vissuti in palestra, con il sorriso di chi ama ciò che fa e non ha bisogno di guardare l’orologio per carpire quando un allenamento doveva durare. Sui social, a partire dal tardo pomeriggio della giornata di ieri (4 maggio), i tanti amici che hanno avuto l’onore di conoscerlo nei suoi 64 anni lo hanno ricordato con affetto e commozione. Profondi e sentiti anche i post delle due società carpigiane, Polisportiva Nazareno e Carpine Basket, con cui è stato impegnato dall’inizio degli Anni ’90 in poi.
Un uomo di una simpatia unica, con i pantaloncini corti spesso indossati anche in pieno inverno, il chewing gum in bocca accompagnato dall’immancabile sigaro toscano la cui scia ne anticipava l’arrivo o ne segnalava una recente presenza. Chi ha avuto il piacere di essere allenato da lui, e sono stati davvero tanti, lo ricorda con nostalgia, per quella sua innata capacità di educare al rispetto dei tempi: la puntualità certo, ma in modo particolare la differenza fra l’impegnato silenzio degli allenamenti (solo lo strofinio delle scarpe sul parquet era consentito) e le ridanciane chiacchierate dell’immediato pre o post. Leggendari poi i suoi motti: “Ciao Fratello” – per salutare ogni suo giocatore all’arrivo o all’uscita dalla palestra – ed “Axè!!!” per complimentarsi dopo un canestro realizzato.
Ciao Chopper, ci mancherai…
Enrico Bonzanini
Ciao Chopper, ci mancherai…
Silverio Garuti, conosciuto da tutti col soprannome di “Chopper” non ce l'ha fatta. Il coronavirus, dopo Marco Marani e Vanni Righetti si è preso un altro amato uomo del basket carpigiano.