I mercati non guardano in faccia a nessuno

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Giornata drammatica sui mercati. Non si ferma il volo dello spread Btp-Bund decennali che tocca i 320 punti base, con il tasso che schizza oltre il 3,4%, massimi da giugno 2014, per poi riassestarsi sui 310 punti. Il differenziale sui biennali sfiora invece 300 punti con un rendimento superiore al 2%. In sofferenza i mercati, con Piazza Affari in coda con Madrid fra le europee. Il listino amplia il calo fino a cedere il 3%. Intanto, l'Istat registra a maggio un marcato calo del clima di fiducia dei consumatori, ma la flessione riguarda anche le imprese.

 “I mercati non guardano in faccia a nessuno e se un titolo non è più appetibile non lo comprano più” commenta Graziano Pini, docente di Economia Politica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. “Per essere venduti i titoli devono avere un interesse e quindi lo Stato deve aumentare il tasso di rendimento. Ecco lo spread”.

Quali sono le ricadute sulle nostre tasche? “Aumentano i mutui, tutti i tassi debitori crescono, cresce l’impegno che le banche debbono mettere a riserva per far fronte a questo aumento di costi e quindi gli istituti di credito si rifaranno sui propri clienti. L’unica speranza è che i mercati credano che questo darà stabilità nel breve periodo almeno. Purtroppo il guaio è stato fatto prima e questo basta per farci fare il cammino della Grecia. Speriamo di no ma è chiaro che se si diffonde la sfiducia verso il Paese Italia ce ne assumeremo le conseguenze”.

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