Genitori in gioco: il massimo è zero!

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Sabato 28 marzo, presso la Scuola media A. Pio, si è svolto un incontro formativo-interattivo rivolto ai genitori, promosso dal Comitato Genitori e dal Servizio Dipendenze Patologiche del Distretto di Carpi dell’Ausl di Modena. Si tratta del primo evento fra quelli in programma durante il mese di prevenzione alcologica organizzato dall’Auls di Modena. Il tema della campagna di sensibilizzazione di quest’anno è Alcol e minori e lo slogan scelto Under 18: alcol, il massimo è ZERO. Spinti dal desiderio di saperne di più sull’alcol, un gruppo di genitori ha scoperto una nuova consapevolezza della rilevanza che questa droga riveste nel bene e nel male nella vita quotidiana, così come dei rischi che possono correre i loro figli incontrando precocemente l’alcol. Condotti per mano dalla psicologa dottoressa Maria Corvese del Servizio Dipendenze Patologiche di Carpi e dall’educatore Devis Ghidoni, nelle duplici vesti di genitori e professionisti che tutti i giorni si confrontano con i problemi correlati all’alcol e le strategie di prevenzione per fronteggiare l’uso di droghe, i partecipanti si sono messi in gioco attivamente e hanno “lavorato” per tre ore e mezzo senza nessun calo di attenzione. Il tutto ha preso il via da una visualizzazione a occhi chiusi che ha mostrato come, nella nostra cultura, generalmente si associ il vino a situazioni conviviali e sensazioni piacevoli. Da lì in poi si sono sviluppati scambi e riflessioni stimolate dalle attivazioni proposte. Un gioco-quiz a squadre ha permesso ai genitori di confrontarsi sulle conoscenze sull’alcol,  risultate inizialmente scarse, a dimostrazione della necessità d’incentivare la formazione su questi argomenti. Il seguito della mattinata ha consentito di apprendere fra l’altro che somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni in esercizi pubblici è un reato al pari dell’essere ubriachi o cagionare lo stato d’ebbrezza in luogo pubblico. Sono stati poi sfatati falsi miti e luoghi comuni come “un bicchiere di vino rosso fa buon sangue” e “l’alcol rende più forti”. Un esperimento scientifico con un uovo fresco letteralmente “cotto”, senza calore, dal quantitativo d’alcol mediamente contenuto in due bicchieri di vino o due birre, ha evidenziato gli effetti dell’etanolo sulle proteine animali e reso l’idea di quel che combina alle cellule del nostro corpo: disorganizza e ricombina le catene di aminoacidi. Indossando occhiali speciali che simulano un’alcolemia di 0,8 g/l (equivalente al valore considerato un reato che comporta l’arresto se riscontrato alla guida di un veicolo, ma inferiore allo stato di ubriachezza visibile), sono stati provati gli effetti dell’alcol sulla coordinazione dei movimenti, l’equilibrio, lo stordimento e le percezioni pur rimanendo sobri. Fra esperimenti psicologici e scientifici, quiz a premi, brainstorming, prove in prima persona, video, qualche nozione per smascherare, un po’ di riflessioni su se stessi e sul proprio modo di bere e qualche gustosa risata, sono uscite anche idee per attività da sviluppare in occasione della festa della scuola o da proporre agli insegnanti di scienze, affinché le realizzino con i ragazzi. Dopo un vivace dibattito per decidere come tradurre in azioni pratiche quanto appreso e provato direttamente a beneficio della scuola, come incentivare i docenti a cimentarsi in occasioni formative come questa e coinvolgere gli altri genitori in esperienze analoghe, vi è stata una carrellata di utili consigli su come orientarsi nella quotidianità con i figli nell’approccio all’alcol. La mattinata si è conclusa con un filmato che, fra il divertimento dei presenti, ha riassunto le fallaci illusioni che questa sostanza liquida e incolore provoca in ognuno di noi.
Se all’inizio l’alcol era connotato positivamente e accettato come elemento simbolo della convivialità, a metà mattina già se ne individuavano i rischi e gli effetti negativi sui comportamenti e sulle performance. Alla fine era chiara in tutti la consapevolezza che ha portato a dire che basta anche solo una volta per doversene pentire per tutta la vita, senza dover per forza ubriacarsi o essere alcolisti. Ora sarà un po’ più semplice vedere le due facce dell’alcol e saperle riconoscere per il bene nostro e dei nostri figli.
 

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