Facciamo un pacco alla camorra

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Dopo aver tappezzato la città con adesivi raffiguranti una scimmia stilizzata, per ricordare il processo Black Monkey – il quale vede imputato, tra gli altri, Nicola Femia, boss delle slot machine operante a Modena e protagonista delle inchieste del giornalista Giovanni Tizian – non si ferma l’impegno dei ragazzi del Presidio Libera Peppe Tizian di Carpi e dell’Unione Terre d’Argine. Presenti con una rappresentanza alle udienze del processo bolognese, gli attivisti hanno catturato l’attenzione e il sostegno di Vittorio ‘100%’ Brumotti. Il noto campione di bike trial nonché inviato di Striscia la Notizia ha infatti posato con in mano l’ormai celebre scimmietta, ideata e diffusa al fine di sensibilizzare e ricordare come anche il Nord Italia non sia immune dal pericolo di infiltrazioni mafiose. Ma non finisce qui: l’eco dell’iniziativa del Presidio Libera di Carpi è arrivata persino all’interno dell’aula di giustizia ed evocata dallo stesso Nicola ‘Rocco’ Femia. L’imputato, lamentando quello che a suo dire non è altro che un processo mediatico ha aggiunto: “adesso ci sono pure le scimmiette nei parchetti”. Femia era già stato condannato dal Tribunale di Modena per le videoslot manomesse e pilotate in due locali tra cui il Matrix 2 di Carpi. All’ultima udienza al Tribunale di Bologna erano presenti, oltre agli attivisti di Libera, anche lo scrittore Carlo Lucarelli e il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, che si è costituito parte civile. Presto toccherà a Giovanni Tizian deporre ma, è il caso di dirlo, anche grazie ai giovani entusiasti del Presidio di Carpi, intitolato proprio al padre del cronista, vittima di ‘ndrangheta, non sarà solo ad affrontare le minacce e le intimidazioni della criminalità organizzata. La prossima udienza è fissata il 6 giugno. Domenica 8 il Presidio invita tutti a Facciamo un pacco alla camorra: alle 18, presso il Mercato Contadino (ex Foro Boario) di Carpi, Peppe Pagano, presidente della Nuova Cooperazione Organizzata sarà ospite in città, per raccontare la sua importante esperienza di ‘antimafia sociale’ nei territori di Casal di Principe. A seguire un aperitivo con i prelibati prodotti della cooperativa, coltivati sulle terre confiscate alla camorra.
Marcello Marchesini