No alle intolleranze alimentari: come tornare amici del cibo

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Siamo ciò che mangiamo, asseriva il filosofo Ludwig Feuerbach, e dalle scelte che facciamo quotidianamente sulla nostra tavola dipende la nostra salute. Per tutelare il proprio benessere psicofisico uno dei mezzi più potenti che abbiamo a disposizione è il controllo dell’infiammazione da cibo, la definizione scientifica moderna di quei disagi che in passato sono stati classificati (talora malamente) come intolleranze alimentari. Alimenti come frumento, latte o cibi fermentati possono, a nostra insaputa, scatenare reazioni infiammatorie nel corpo. L’assunzione ripetuta di tali cibi, anche se considerati sani, può portare a un sovraccarico a cui l’organismo reagisce con sintomi evidenti: dermatiti, acne, cefalee, emicranie, riniti, sinusiti, cistiti, candidosi recidivanti…  veri e propri segnali d’allarme che è possibile decifrare – grazie al test immunologico RecallerProgram – e risolvere attraverso poche e semplici regole alimentari.
Per diffondere una cultura legata all’adozione di corretti stili di vita, le Farmacie carpigiane San Giuseppe Artigiano, Del Popolo, Santa Caterina e la mirandolese Del Borgetto organizzano, mercoledì 25 marzo, alle 21, presso la Sala Congressi, la conferenza dal tema: Cosa mangiare? Intolleranze alimentari. Un incontro divulgativo, insieme a uno dei medici più stimati relativamente alle tematiche della nutrizione e delle intolleranze, il dottor Attilio Speciani, allergologo e immunologo. “Il nostro obiettivo principale – sottolinea la dottoressa Delia Caramaschi della Farmacia San Giuseppe Artigiano – è quello di informare le persone circa la necessità di prevenire le malattie adottando stili di vita sani e sostenibili riducendo così di conseguenza l’abuso di farmaci. Per far ciò è necessario partire dall’alimentazione: ognuno di noi deve diventare amico del cibo”. Il dottor Speciani propone una originale interpretazione delle reazioni agli alimenti. “Tutti nascono allergici, poi diventano tolleranti e questo avviene con lo svezzamento, cioè con l’introduzione, poco per volta, dei diversi cibi cui ci abituiamo”. Succede, poi, alle volte, che l’organismo adulto diventa intollerante (le cause possono essere le più disparate: dallo stress con il conseguente indebolimento del sistema immunitario e la compromissione della salute del nostro intestino all’assunzione di troppi cibi industriali saturi di conservanti, all’inquinamento che mette in circolazione numerosi allergeni) ed è quindi indispensabile individuare i cibi che provocano infiammazione attraverso un test e, sulla base di ciò, seguire una dieta a rotazione ad hoc, ritagliata sulle reali esigenze di ciascuno. Regime alimentare che, secondo il dottor Speciani, deve recuperare l’amicizia con i cibi, cioè la tolleranza verso gli alimenti e ridurre l’effetto dell’infiammazione. Ecco allora che gli alimenti sospetti, con una tecnica simile a quella dello svezzamento, verranno permessi soltanto in alcuni giorni della settimana per un certo periodo di tempo e, successivamente, reintrodotti fino a recuperare un’alimentazione normale.
J.B.
 

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