Riflettori accesi sulla demenza in provincia di Modena

Sono 12.628 le persone con diagnosi di demenza in provincia di Modena (di cui 300 con età inferiore ai 65 anni) - rispetto a una popolazione di 700mila residenti - prese in carico dalla rete sanitaria (dato al 31 dicembre 2023) . Di queste, circa il 60% soffre di demenza di Alzheimer. “L’Alzheimer - spiega il dottor Mario Santangelo, direttore della Neurologia dell’ospedale di Carpi - è una condizione tipica dell’anziano ma vi sono numerose forme di disturbi cognitivi che possono interessare anche gli under 65, con ripercussioni drammatiche e devastanti. La malattia d’Alzheimer è multifattoriale, non ha un’unica causa scatenante, ci sono fattori che, in persone predisposte, nel lungo periodo contribuiscono a determinare un disturbo cognitivo”.

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Dottor Mario Santangelo

Sono 12.628 le persone con diagnosi di demenza in provincia di Modena (di cui 300 con età inferiore ai 65 anni) – rispetto a una popolazione di 700mila residenti – prese in carico dalla rete sanitaria (dato al 31 dicembre 2023) . Di queste, circa il 60% soffre di demenza di Alzheimer.

“L’Alzheimer – spiega il dottor Mario Santangelo, direttore della Neurologia dell’ospedale di Carpi – è una condizione tipica dell’anziano ma vi sono numerose forme di disturbi cognitivi che possono interessare anche gli under 65, con ripercussioni drammatiche e devastanti. La malattia d’Alzheimer è multifattoriale, non ha un’unica causa scatenante, ci sono fattori che, in persone predisposte, nel lungo periodo contribuiscono a determinare un disturbo cognitivo. Le diagnosi non hanno subito un incremento significativo, restano più o meno stabili e sono fortemente correlate all’allungamento della vita”.

Il percorso rivolto alle persone con demenza vede una stretta collaborazione tra servizi territoriali in capo all’Azienda USL di Modena e le Unità Operative di Neurologia e Geriatria sia dell’Ausl sia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, con la forte collaborazione delle associazioni di volontariato e dei medici di medicina generale che hanno un ruolo fondamentale non solo per l’intercettazione precoce dei casi ma anche per il rapporto con i caregiver e il monitoraggio nel tempo della malattia, spesso associata alle più diffuse patologie croniche dell’anziano.

L’Unità Operativa di Geriatria e Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Azienda Usl, diretta dal dottor Andrea Fabbo, è specializzata nel riconoscimento e nella cura del paziente con decadimento cognitivo e coordina in provincia i 10 Centri Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), di cui 7 territoriali – uno per ogni Distretto sanitario della provincia – e 3 centri ospedalieri (Geriatria e Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Neurologia dell’Ospedale di Carpi). Essa garantisce la presa in carico delle persone con disturbo cognitivo e demenza, la gestione dei casi complessi, e l’orientamento ai servizi presenti in provincia. Con undici Comunità amiche delle persone con demenza, la provincia di Modena è anche la prima in Italia per numero di Comuni che hanno aderito al network internazionale Dementia Friendly Community, progetto che vuole permettere alla persona con demenza di rimanere nella propria casa il più a lungo possibile, offrendo ai familiari maggiori risorse e opportunità per sostenere il loro lavoro di cura. Strategico è il lavoro che si sta facendo con le associazioni di volontariato legate agli anziani, le associazioni dei familiari e i Comuni per promuovere iniziative che vanno nella logica della prevenzione della demenza e dell‘inclusione per combattere isolamento e stigma.

Tra i principali progetti, La prescrizione creativa, il progetto pilota nell’ambito della prescrizione di attività psicosociali lanciato da Ausl di Modena e Archivio di Stato di Modena nell’ambito della rete nazionale Archivi e salute. Avviato nell’aprile scorso dal Centro disturbi cognitivi di Carpi – con la previsione di estendersi anche agli altri Centri della provincia -, il progetto consiste nella distribuzione alle persone con demenza di ‘scatole della memoria’ in cui sono riposti materiali quali fotografie, documenti, ritagli di giornale sulla storia del territorio o del Paese provenienti dall’Archivio di Stato di Modena. Il principio è quello della ‘terapia della reminiscenza’ come strategia chiave per stimolare la memoria autobiografica e migliorare il benessere cognitivo ed emotivo delle persone anziane. Il progetto si è avvalso del toolkit Cultural First Aid Kit realizzato dal Whitworth and Manchester Museum dell’Università di Manchester University NHS Foundation Trust.

Tra gli altri progetti si evidenziano le Palestre della Memoria ormai diffuse in tutti i Distretti della provincia: si tratta di realtà per la prevenzione attiva del decadimento cognitivo in cui, ogni settimana, gruppi di anziani svolgono esercizi di stimolazione delle funzioni cognitive supportati dai volontari formati dalle neuropsicologhe del Centro disturbi cognitivi dell’Azienda Usl.

In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che ricorre il 21 settembre, Azienda Usl di Modena e Azienda Ospedaliero-Universitaria accendono ancora una volta i riflettori sulla demenza in provincia di Modena.

Numerosi gli eventi organizzati nel modenese. A Carpi è ormai una tradizione l’appuntamento con Pedalando contro l’Alzheimer, organizzato dal Gafa e che si terrà il 22 settembre dalle ore 10 con ritrovo sul sagrato del Duomo in Piazza Martiri, al termine pranzo al circolo Guerzoni. Tanti eventi in ogni Distretto e un ‘filo comune’ che li lega: la prevenzione della malattia e la promozione della salute oltre alla lotta allo stigma. Il filo comune è rappresentato quest’anno da una bandiera che passerà di mano in mano tra i vari Distretti in una sorta di staffetta che inizierà a Sassuolo per concludersi a Carpi in occasione della pedalata.

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