Il Lambrusco, tra i vini più esportati al mondo, è spesso soggetto a contraffazioni

C’è anche il presidente della Cantina di Carpi e Sorbara Alessandro Mastrotto nel nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Emilia.

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il presidente della Cantina di Carpi e Sorbara Alessandro Mastrotto

C’è anche il presidente della Cantina di Carpi e Sorbara Alessandro Mastrotto nel nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Emilia.  L’assemblea dell’ente ha votato a larga maggioranza l’introduzione del contrassegno fornito dal Poligrafico dello Stato sulle bottiglie, come previsto dal decreto ministeriale 19 dicembre 2023. La misura permetterà di migliorare la tracciabilità.

Il Lambrusco, una delle tipologie tutelate dal Consorzio Tutela Vini Emilia, è uno dei vini italiani maggiormente presenti al mondo grazie alla sua distribuzione in oltre cento paesi. Di conseguenza, è spesso soggetto a contraffazioni. “È una buona scelta non solo a beneficio dei consumatori, ma prima ancora dei produttori, perché si valorizza il loro lavoro e serietà. Inoltre, si punta a sostenere le quotazioni di prodotti che oggi non garantiscono una redditività sufficiente a coprire i costi”. Così Confcooperative Terre d’Emilia commenta la decisione del Consorzio Tutela Vini Emilia a proposito dell’apposizione del contrassegno di Stato sulle bottiglie per migliorare la tracciabilità dei vini Emilia Igt, a partire dal Lambrusco. “Perso oltre l’11% di produzione con l’ultima vendemmia – sottolinea Confcooperative – i lambruschi hanno bisogno di un’operazione di rilancio su larga scala. Quest’ultima azione del Consorzio va nella direzione giusta, insieme alle riflessioni che stanno maturando su coltivazioni, trasformazione, aspetti commerciali e l’avvio di ulteriori modalità di proposta dei prodotti per avvicinare nuovi consumatori”. Il Consorzio Tutela Vini Emilia è il primo a muoversi per l’introduzione di questo fondamentale strumento su una delle denominazioni più grandi in termini di volumi in Italia.