Scegliere il medico di famiglia “è come andare in giostra”

Tanti dottori sono andati in pensione nello scorso anno e il turn over costringe i pazienti a provvedere al cambio del medico di base affrontando difficoltà burocratiche che assumono i contorni del paradosso

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L’ultimo a Carpi è stato il dottor Arrigo Vincenzi preceduto nel corso dell’anno da tanti altri medici di base che, per età anagrafica o per altre scelte, hanno cessato l’attività come Morellini, Bevini, Malavasi, Guidi. Di conseguenza migliaia di pazienti hanno dovuto affrontare il cambio del medico di famiglia e si sono ritrovati invischiati in difficoltà burocratiche che assumono i contorni del paradosso.

Nel momento in cui il posto resta vacante l’Ausl di Modena, tramite un incarico provvisorio, assicura la presenza di un medico di famiglia a cui i pazienti possono fare riferimento, in pratica si tratta di un sostituto che garantisce la continuità assistenziale, in particolare ai pazienti cronici. Il turn over costringe i pazienti, a provvedere al cambio del medico, operazione semplice per chi è in grado di gestire il fascicolo elettronico ma ben più complicata per chi sceglie la soluzione alternativa di scaricare il modulo online, compilarlo e consegnarlo allo sportello Saub o inviarlo per posta elettronica (in autonomia o rivolgendosi a una farmacia). Nella richiesta devono essere indicati più nomi di medici perché quello individuato dal paziente come prima scelta potrebbe non avere posti disponibili. Inizia così l’attesa di una risposta da parte dell’Ausl per posta o posta elettronica ma potrebbe essere eterna. Se i medici indicati nell’elenco non hanno posto, la richiesta viene annullata e il cittadino resta senza medico di famiglia. E deve ricominciare la trafila.

I più fortunati, quelli che sono riusciti a provvedere al cambio del medico di famiglia ottenendo assistenza dal sostituto, dopo poco si ritrovano nuovamente nel girone infernale del cambio del medico di famiglia: quei dottori che hanno avuto l’incarico provvisorio per coprire il posto rimasto vacante possono accedere ai bandi di concorso dell’Ausl per l’abilitazione diventando medici di famiglia ‘definitivi’ solo se sospendono per un mese l’attività. Per i pazienti che non possono rimanere senza assistenza per un mese, ricomincia la trafila burocratica alla ricerca di un medico disponibile quando magari si era già creato un rapporto di fiducia e stima reciproca. “E parte un nuovo giro di giostra” si lamenta rassegnato un cittadino.

Sara Gelli