Cooperativa Bilanciai premia i figli di soci e dipendenti: consegnate nove borse di studio

Sono stati per la categoria "diplomati": Gabriele Riccio (IIS F. Selmi), Federico Messori (ITIS Fermi), Beatrice Pellacani (Liceo scientifico Fanti), Elisa Barbolini (Liceo Sigonio); Rim Jelliti (ITC Meucci); per la categoria "laurea" sono stati premiati: Gabriela Marques De Los Santos (Scienze della Comunicazione, Unibo), Antonio Russo (Scienze informatiche, Unimore), Enrico Biasiolo (Architettura, Polimi), Vittorio Arletti (Informatica, Unimore).

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Nove borse di studio consegnate ad altrettanti figli di lavoratori e dipendenti della Società Cooperativa Bilanciai che hanno conseguito il diploma o la laurea nel 2023. Una tradizione che guarda alle persone, che prosegue ormai da oltre dieci anni, che allarga l’orizzonte al nucleo familiare di chi lavora all’interno dell’impresa di Campogalliano, dal 1949 all’avanguardia nella progettazione, produzione e manutenzione di soluzioni di pesatura industriale.

Per l’anno da poco conclusosi, i giovani premiati, tutti con un’età compresa tra i 19 e i 24 anni, sono stati per la categoria “diplomati”: Gabriele Riccio (IIS F. Selmi), Federico Messori (ITIS Fermi), Beatrice Pellacani (Liceo scientifico Fanti), Elisa Barbolini (Liceo Sigonio); Rim Jelliti (ITC Meucci); per la categoria “laurea” sono stati premiati: Gabriela Marques De Los Santos (Scienze della Comunicazione, Unibo), Antonio Russo (Scienze informatiche, Unimore), Enrico Biasiolo (Architettura, Polimi), Vittorio Arletti (Informatica, Unimore).

«Dare un riconoscimento a chi ha conseguito il diploma o la laurea è un incentivo ad affrontare con passione e determinazione il percorso di studi da cui dipenderà, almeno in parte, la possibilità di realizzarsi nel mondo del lavoro e non solo. Con questo riconoscimento non vogliamo premiare un giovane per il voto che ha ottenuto durante il percorso scolastico o all’università, ma per gli sforzi che ha fatto per raggiungere un obiettivo – ha concluso il presidente Enrico Messori -. Proprio come avviene nel mondo del lavoro: non premiamo la perfezione, ma il raggiungimento degli obiettivi che, insieme, definiamo ogni anno».