Ancora una proroga per il cantiere ex Unicredit, è la terza

A seguito della perizia l’importo dei lavori passa da 140 mila euro a 154.706 euro e per effetto dei nuovi lavori da eseguire è concessa una proroga di quindici giorni.

0
1476

Per il ritardo nella consegna dei serramenti era stata concessa dalla Giunta comunale una prima proroga di 90 giorni nel mese di luglio “per cause non imputabili all’impresa”; poi a settembre il Comune di Carpi aveva concesso una ulteriore proroga di 15 giorni per la conclusione dei lavori “a condizione che la ditta non accampi pretese maggiori rispetto a quanto già contrattualmente pattutito”; è arrivato il mese di ottobre e per l’ultimazione dei lavori è concessa una ulteriore proroga di 15 giorni e sono stati concordati nuovi prezzi perché “sono state rilevate – si legge nella delibera – all’interno del cantiere, durante le attività di smontaggio e demolizione previste dal progetto, alcune situazioni non previste e non rilevabili in fase di progettazione: lo smontaggio dei mobili, necessario all’apertura delle nuove finestre, ha mostrato che dietro la parete non vi è alcun rivestimento e il pannello prefabbricato è allo stato grezzo, pertanto si rende necessario placcare tutta la parete con lastre di cartongesso; inoltre, si sono rese necessarie alcune nuove postazioni nei back office in ragione di due nuove assunzioni previste, che necessitano pertanto di ulteriori prese forza motrice e dati”.

A seguito della perizia l’importo dei lavori passa da 140 mila euro a 154.706 euro e per effetto dei nuovi lavori da eseguire è concessa una proroga di quindici giorni.

Il cantiere è quello dell’ex filiale Unicredit all’angolo tra viale dei Cipressi e via Catellani: in seguito all’intervento nell’edificio prefabbricato sarà ricavata la nuova sede dei Servizi Demografici (anagrafe, cittadinanza, elettorale, matrimoni, nascite, polizia mortuaria, stato civile ecc.).

L’edificio si sviluppa all’interno del Parco della Resistenza e, se non decollerà il cantiere, potrebbe riproporsi l’antica soluzione che ne prevedeva la demolizione da parte della banca che vi era ospitata per restituire quella porzione di terreno all’area verde.

Sara Gelli