Imparare a leggere le etichette è il primo passo per non buttare il cibo

Domenica 24 settembre, alle 10, i volontari della bottega solidale Cibum saranno nel Cortile d’onore di Palazzo Pio, in occasione della manifestazione EmiliaFoodFest, dove proporranno l’iniziativa Pane e acqua o… pane e Cibum - Donare e non sprecare, la seconda vita del cibo recuperato a Carpi. Un momento informativo volto a sensibilizzare la cittadinanza circa l’importanza di un consumo consapevole degli alimenti e pertanto maggiormente sostenibile.

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Domenica 24 settembre, alle 10, i volontari della bottega solidale Cibum saranno nel Cortile d’onore di Palazzo Pio, in occasione della manifestazione EmiliaFoodFest, dove proporranno l’iniziativa Pane e acqua o… pane e Cibum – Donare e non sprecare, la seconda vita del cibo recuperato a Carpi. Un momento informativo volto a sensibilizzare la cittadinanza circa l’importanza di un consumo consapevole degli alimenti e pertanto maggiormente sostenibile.

“Per prima cosa – spiega la coordinatrice di Cibùm, Manuela Manzotti  – comunicheremo gli impressionanti dati relativi allo spreco di cibo nel 2022, nel mondo, in Europa e in Italia, facendo poi una stima pro capite, ovvero quanti alimenti ciascuno di noi ogni anno getta nella spazzatura. E dopo aver fatto una proiezione di come questa vera e propria piaga impatti a livello economico e ambientale cercheremo di spiegare quali sono le azioni da mettere in campo per tentare di arginare questo fenomeno deprecabile”. Per passare dallo spreco a un’opportunità il passo è breve, basti pensare, ad esempio, prosegue Manzotti, a come tante “associazioni del nostro territorio che si occupano di sostenibilità e solidarietà recuperino le eccedenze alimentari affinché anziché andare a smaltimento arrivino sulle tavole delle famiglie in difficoltà, come stanno facendo Cibùm e il Centro di Ascolto di Porta Aperta”.

Ma anche ognuno di noi può fare la differenza. Come? Oltre a comprare solo il necessario, è fondamentale imparare a leggere e a ben interpretare le etichette apposte su ciascun prodotto: “una corretta interpretazione può contenere gli sprechi. Se la data di scadenza indica tassativamente il limite entro il quale un prodotto deve essere consumato prima di diventare pericoloso per la salute, il termine preferibilmente entro stabilisce invece la data entro la quale il prodotto resta perfettamente integro dopodiché, pur restando commestibile per un periodo variabile a seconda della tipologia di alimento, può subire cambiamenti dal punto di vista del colore, del sapore e delle proprietà nutrizionali ma non per questo deve essere gettato”, conclude Manuela Manzotti. 

All’incontro di domenica parteciperanno Arianna Agnoletto, vice-Presidente di Porta Aperta, la coordinatrice di Cibùm, Riccardo Salami della cooperativa sociale Eortè, ente capofila nel progetto Unione non spreca, le operatrici dei servizi sociali Fausta Negrelli e Alessandra Galleran e l’assessore alle Politiche Sociali Tamara Calzolari.

Jessica Bianchi