Teresa e l’arte di decorare con nodi e intrecci

Teresa Orefice, classe 1974, dalla passione per i viaggi ne ha scoperta un'altra che l'ha conquistata, quella per il macramé, e dall'autunno del 2022 realizza decorazioni per la casa e accessori con questa tecnica che non necessita di ferri, ago e filo ma solo di creatività e abilità manuale.

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Tutto è nato con un’idea già di per sé molto originale, quella di ‘camperizzare’ un furgone. Teresa Orefice, 48 anni, operatore socio-sanitario e madre di tre figli di 19, 17 e 14 anni, ha sempre avuto la passione per i viaggi, soprattutto per quelli all’insegna della libertà e della vita all’aria aperta e così, circa tre anni fa, ha deciso di acquistare un furgone e di trasformarlo in un camper. Condividendo questa esperienza con altre persone conosciute online si è imbattuta in una ragazza che realizza articoli in macramé e ha acquistato una sua creazione, una sorta di bandierina, da appendere come decorazione nel furgone. Da allora, anche lei, ha iniziato ad appassionarsi a questa tecnica e a produrre portavasi, arazzi, borsette, portacellulari, portachiavi, cinture e molto altro ancora.

Teresa, cosa ti ha spinto a scegliere il macramé piuttosto che altre tecniche di lavorazione e intreccio dei filati?

“Principalmente il fatto che non serva altro se non le proprie dita e un paio di forbici. Tutto sta nell’abilità e nella costanza di intrecciare i fili fra di loro per creare composizioni sempre diverse.  È un ritmico e paziente gioco di dita e fili che si intrecciano senza usare ago e filo, ma annodando nei punti giusti le fibre tessili scelte per ogni opera. Si vengono così a creare dei dei ‘ricami’, dei motivi ripetuti che si trasformano in decorazioni per la casa o accessori moda. Questa tecnica, oltre a stimolare la mia creatività e a darmi molta soddisfazione, mi permette di rilassarmi. La trovo terapeutica”.

Come hai imparato a fare il macramé e chi sono i destinatari delle tue creazioni?

“Ho imparato da sola guardando dei video su Internet. Mi ci è voluto un po’ di tempo per fare pratica e diventare più veloce. Inizialmente i destinatari delle mie creazioni erano amici a cui, per esempio, ho regalato un grande arazzo di 1,20 per 1,50 metri, poi man mano ho iniziato ad avere delle richieste fino a decidere di iniziare a venderle. Ho chiesto al comune il tesserino degli hobbisti e il 4 luglio, in occasione della Notte Fluo dei commercianti di via Cuneo e piazzale Gorizia, terrò il mio primo banchetto. Sempre nel mese di luglio sarò presente col mio stand ad Arti Vive Festival a Soliera”.

A cosa stai lavorando al momento e che progetti hai per il futuro?

“Recentemente sto provando a creare dei guinzagli per cani. Per il futuro, il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di ritirarmi un po’ prima dal lavoro (avendo iniziato molto presto a lavorare mi mancano solo dodici anni) e di viaggiare continuando a fare macramè per portare le mie creazioni anche all’estero e vivere in parte di questo”.

Chiara Sorrentino