Mauro D’Orazi: “il sacrificio di Menotti e Borelli ha portato l’Italia a essere un paese unito, non dimentichiamolo”

E’ stata deposta questa mattina ai piedi del patibolo, in piazzale Primo maggio a Modena, una corona per rinnovare la memoria del sacrificio dei patrioti Ciro Menotti e Vincenzo Borelli, nel 190° anniversario della loro uccisione.

0
1466

E’ stata deposta questa mattina ai piedi del patibolo, in piazzale Primo maggio a Modena, una corona per rinnovare la memoria del sacrificio dei patrioti Ciro Menotti e Vincenzo Borelli, nel 190° anniversario della loro uccisione.

Ciro Menotti, carpigiano di Migliarina la cui tomba si trova a Spezzano, luogo d’origine della moglie, venne ucciso assieme al notaio Vincenzo Borelli, per ordine del duca Francesco IV d’Austria d’Este, il 26 maggio 1831 in seguito alla cosiddetta Congiura estense nell’ambito dei Moti che caratterizzarono quel periodo storico.

Albano Lugli – Le ultime ore di Ciro Menotti

Alla commemorazione sono intervenuti Gianpietro Cavazza, vice sindaco di Modena; Mauro D’Orazi, presidente del Consiglio dell’Unione Terre d’Argine, in rappresentanza del sindaco di Carpi; Francesco Tosi, sindaco di Fiorano; il tenente colonnello Angelo Sigona, in rappresentanza dell’Accademia militare di Modena e Giorgio Montecchi, presidente del Comitato di Modena dell’Istituto per la storia del Risorgimento.

“Oggi – ha dichiarato D’Orazi nel suo intervento – ricordiamo due importanti personaggi a cui il nostro Risorgimento deve tanto, due uomini che hanno sacrificato la loro vita per un’idea nuova d’Italia. Siamo nel 1831, un tempo a che ai più può sembrare molto lontano. Ma di lì a soli 30 anni le cose sarebbero cambiate completamente; infatti gli avvenimenti storici si susseguirono in modo vorticoso fino a giungere al 1861 al Regno d’Italia. Una pagina della storia del nostro Paese era stata completata per scriverne poi una nuova. Ma per arrivare a questo punto, il sacrificio di Menotti e Borelli è stato un elemento fondamentale; per la crescita del sentimento che ha portato l’Italia a essere un paese unito e sottratto al dominio straniero. Mi piace ricordare che Garibaldi diede il nome di Menotti al figlio ma da buon carpigiano studioso e ricercatore della storia e delle tradizioni locali amo anche ricordare che Ciro Menotti era nato il 23 gennaio 1798 a Carpi, nella frazione di Migliarina. E che esercitava l’attività nel campo della lavorazione del truciolo e delle paglie, attività di rilevante valenza economica, per la quale Carpi divenne famosa in Italia e in campo internazionale. Voglio poi menzionare anche un altro carpigiano molto importante coinvolto nei moti del 1831, il futuro Gen. Manfredo Fanti, fondatore  dell’Accademia Militare di Modena. Fanti nel 1831 fu coinvolto in fatti d’arme e costretto a fuggire in Francia. Celebrare il 190° anniversario delle morte di Menotti e Borelli è l’occasione per tenere viva la loro memoria, in tempi come i nostri dove la memoria sembra essere una categoria labile ed evanescente. Chi crede e vuole credere in questi valori però sa essere tenace e non perderà mai occasione di studiarli, approfondirli e trasmetterli. Così come oggi, assieme, stiamo abbiamo fatto con questa solenne cerimonia”.