Manifattura Riese, annuncio choc: l’azienda verso la liquidazione

Il futuro di 83 addetti, perlopiù donne, è appeso a un filo. Domani presidio dei lavoratori davanti ai cancelli.

0
2667

Nel corso di un drammatico incontro il 29 aprile con sindacati e Rsu, i legali e i consulenti della Manifattura Riese di Carpi hanno comunicato che dai primi di maggio l’azienda sarà posta in liquidazione.

La Manifattura Riese, azienda operante nel settore tessile abbigliamento con 83 addetti in maggior numero donne, dei quali la metà operanti nei vari punti vendita sparsi in tutta Italia, legata da anni al marchio “Navigare”, ha da circa 5 anni come socio di maggioranza il Fondo di investimento Consilium. Quattro mesi fa ha lasciato il territorio di Rio Saliceto insediandosi  a Carpi. 

Come molte aziende del settore, versa in una crisi produttiva rilevante, alimentata dalla prolungata chiusura dei negozi a causa del covid. 

Da tempo aleggiava la notizia che l’azienda  da alcune settimane avesse intrapreso trattative per la propria cessione ed i lavoratori stavano esercitando una certa pressione affinché la direzione aziendale si decidesse a fornire maggiori informazioni. Ma non era in alcun modo immaginabile che si potesse giungere in maniera così repentina ad una simile conclusione.

La Filctem Cgil e la Filcams Cgil, che hanno chiesto immediatamente l’apertura di una trattativa presso l’assessorato  regionale al Lavoro, non sono affatto convinte che questo sia il vero epilogo della vicenda e gli stessi lavoratori, informati subito dopo l’incontro si dicono sconcertati e delusi.

“Troppi interrogativi e troppi dubbi gravano su questa scelta che parrebbe atta esclusivamente a mettere fuori gioco le maestranze. Non è infatti ipotizzabile – spiegano i sindacalisti – che a circa 100 giorni dall’inaugurazione in pompa magna della nuova sede carpigiana, ovvero nel polo industriale tra i più importanti d’Italia del settore abbigliamento/moda, si decida di sopprimere un marchio che da 61 anni ha saputo conquistare una interessante fetta di mercato.  Non risulta che l’azienda abbia particolari problemi finanziari, tanto che ha dichiarato di voler procedere ad una liquidazione in bonis. Tutto ciò fa presupporre scenari che hanno come unico scopo quello di salvare un marchio ai danni di 83 famiglie”.

Per questi motivi le maestranze preoccupate sono arrivate alla decisione di proclamare un nuovo sciopero con presidio, dopo quello del 27 aprile.

I lavoratori chiedono chiarezza sul vero futuro dell’azienda, e insieme ai sindacati Filctem e Filcams Cgil hanno proclamato per domani mercoledì 5 maggio, 4 ore di sciopero con presidio dalle 9 alle 13 davanti ai cancelli dell’azienda (via Copernico 2 Carpi).

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp