L’Amministrazione sull’aeroporto di Fossoli: “decideremo, numeri alla mano”

L’aeroporto di Fossoli sarebbe il candidato perfetto per fare di Carpi un polo dedicato al settore aeronautico ma il progetto è fermo al palo da quasi 15 anni.

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Tra i tanti progetti incompiuti carpigiani ve ne è uno al palo da ormai 15 anni. L’allungamento della pista di atterraggio dell’aeroporto di Fossoli venne “promesso” dalla Giunta Campedelli nel 2006 ma da allora quelle parole sono rimaste lettera morta.

A rilanciarne l’importanza è l’ex pilota di linea Mario Marinelli, amministratore delegato di Aelia, società che si occupa di aviazione privata: “disponiamo di una risorsa inutilizzata rispetto al valore che potrebbe esprimere. Questa infrastruttura merita di essere potenziata affinché tutta la comunità ne possa trarre giovamento in termini di occupazione e circolazione della ricchezza”. Gestito dall’Aeroclub Carpi, l’aeroporto rappresenta un’opportunità su cui far leva, creando nuovi posti di lavoro e dando una ventata d’ossigeno a un’economia asfittica a cui, oggi, la pandemia da Coronavirus ha assestato un altro durissimo colpo. L’idea, presentata nel 2006 all’Amministrazione dal Consorzio di promozione aeroportuale di cui Marinelli fa parte insieme ad altri imprenditori, è quella di dotare l’aeroporto di tutti i servizi di cui necessitano gli aeromobili: “dal banale lavaggio alle più complesse operazioni di manutenzione e aggiornamento della strumentazione di bordo… insomma tutte quelle attività collaterali al trasporto aereo che a oggi tutti noi siamo costretti a fare al di fuori dei confini nazionali, poiché nel nostro Paese non esistono realtà simili”, prosegue Marinelli. L’aeroporto di Fossoli sarebbe il candidato perfetto per fare di Carpi un polo dedicato al settore aeronautico ma, spiega l’assessore all’Urbanistica, Riccardo Righi, “questa operazione, per la quale non c’è mai stato un accordo vincolante per il Comune, va ben oltre l’asfaltatura di alcuni metri di pista. Per realizzare tale allungamento, infatti, occorrerebbe espropriare alcuni terreni e realizzare numerose infrastrutture di servizio, ad oggi assenti, per consentire al sito di decollare. Interventi che inciderebbero sulle casse comunali per una cifra che supererebbe il milione di euro. Pertanto abbiamo chiesto al signor Marinelli di produrre una relazione dettagliata per dimostrare come questa operazione possa impattare concretamente sulla collettività in termini occupazionali e di crescita dell’impresa. Allo stesso tempo è necessario capire come l’aumento del traffico aereo inciderà sui residenti di Fossoli e Budrione, in termini di inquinamento acustico, e sulla fauna presente in un’area dalla forte valenza ecologica.

Solo dopo aver valutato con attenzione le ricadute, numeri alla mano, saremo in grado di decidere se l’aeroporto di Fossoli meriti di essere potenziato ulteriormente con risorse pubbliche”.

Jessica Bianchi