Buona sanità: un altro grazie a Baggiovara

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Dopo aver letto su Tempo di qualche settimana fa il racconto della storia di Fabrizio Ramella, Mario Fornasari ha deciso di farsi avanti per confermare l’esempio di buona sanità a pochi passi da casa “perché si parla ovunque di malasanità e tutti si lamentano ma io non posso dire che bene, anzi benissimo, dell’esperienza che ho vissuto all’ospedale di Baggiovara”. La Struttura Complessa di Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove tecnologie viene definita un’eccellenza da Fabrizio, il cui papà è stato ospite del reparto per un intervento di laparocele, e anche da Mario che a metà gennaio è entrato per la prima volta in vita sua in un ospedale per una resezione gastrica.

Carpigiano, 71 anni, Mario non nasconde di aver avuto paura nel momento in cui è stato deciso l’intervento chirurgico che la dottoressa Micaela Piccoli, direttore della Struttura, ha condotto in laparoscopia robotica.

“Sembrava di essere in un’astronave e, in pratica, mi è stato tolto lo stomaco ricostruito con una parte di intestino” spiega Fornasari. A condurre l’intervento è stata la dottoressa Piccoli ma “tutto e tutti sono stati perfetti. La funzionalità di questo ospedale non ha uguali: l’anestesista dott. Davide Iori è stata l’ultima persona che ho visto e la prima dopo l’intervento al mio risveglio.

“L’ambiente è confortevole perché le camere da due letti sono luminose, pulite e l’assistenza di medici e infermieri è eccezionale. Io non ho termini di paragone perché entravo in ospedale per la prima volta ma sono rimasto stupito. I portantini, per esempio, utilizzano il cellulare per scansionare un QR code tutte le volte che varcano la soglia di una camera diversa per essere sempre sicuri di non sbagliare posto o paziente. Un’organizzazione molto efficiente, degna di un centro di eccellenza, precede ogni intervento chirurgico”.

Ciò che aveva spinto anche Fabrizio a scrivere la precedente testimonianza pubblicata da Tempo era stato il rapporto che “quotidianamente, chi in quel reparto ha il compito di assisterli nel pre e post operazione, dai medici agli infermieri, crea si da subito con i pazienti”.

Mario Fornasari ricorda i nomi della dott.ssa Piccoli, del dott. Iori e del dott. Trapani, ma “ringrazio tutti e questo attestato di stima è indirizzato a tutti quanti”.

Tanti si lamentano della sanità italiana, ma “non si rendono conto dell’opportunità che l’Italia garantisce ai propri cittadini. Il minimo è che si contribuisca con un ticket il cui valore è comunque sempre molto ridotto rispetto al costo di interventi chirurgici con attrezzature all’avanguardia e rispetto al costo di certi farmaci”.

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