Il sistema scolastico va ripensato

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Capacità produttiva totalmente artigianale e realizzata interamente sul territorio, garanzia di unicità, eccellenza nello stile e nel servizio, personalizzazione estrema nel rapporto con il cliente: sono queste le linee guida irrinunciabili che hanno fatto di Donne Da Sogno uno degli esempi di azienda del Distretto del tessile-abbigliamento di Carpi capace non soltanto di resistere alla crisi ma di rinnovarsi costantemente. Fondata nel 1994 dalla fusione tra lo spirito d’impresa di Tamara Gualandi e dall’amore per l’eleganza della socia Luciana Martinelli, l’azienda, con i suoi sette dipendenti, di cui sei donne, vanta una storia più che trentennale. “La nostra visione è sempre stata molto chiara – spiega Tamara Gualandi – perché siamo state guidate dal desiderio di vestire la ‘vera’ donna, capace al contempo di essere femminile e dinamica, attenta alle nuove mode, desiderosa di essere giovanile e pratica, senza diventare troppo formale o classica. Il nostro target va dai 30 anni in su, ma nella strategia di sviluppo dell’impresa l’anno di svolta è stato il 2014, quando abbiamo preso la decisione di rivolgerci direttamente al dettaglio per il mercato interno, scelta che ha contribuito a una crescita costante negli anni successivi”. Donne da sogno, come tante altre aziende del Distretto, ha una spiccata vocazione alle esportazioni: il 60% delle sue produzioni è rivolto al mercato estero in paesi come Russia, Lituania, Germania, Spagna, Belgio, Giappone e Cina. Il restante 40% si rivolge invece al mercato interno, di cui l’80%  con il proprio brand e il resto in private label. “Oggi i dati indicano come in Emilia Romagna il PIL sia cresciuto dell’1,5, ma quando ci si confronta con altri imprenditori del tessile-abbigliamento tale dato non è percepito, e questo perché, purtroppo, il mercato interno è ancora fermo, i consumi stanno cambiando e, ora più che mai, occorre guardare oltre confine per rinnovarsi, trovare un nuovo posizionamento e soprattutto nuovi sbocchi e consumatori in grado di apprezzare il valore insito nelle produzioni nazionali. L’export – prosegue Tamara – si è infatti rilevato in costante crescita, anche nel nostro Distretto e credo che questo dato sia imputabile anche alla formazione, da concepire, al giorno d’oggi, come leva concorrenziale, dal momento che addetti maggiormente specializzati permettono di produrre a più elevati livelli qualitativi. Come imprenditori dobbiamo dialogare con Enti e Istituzioni, per indicare loro come affiancare nel modo più efficace lo sviluppo delle piccole e medie imprese nella progettazione di attività che creino i presupposti per la crescita”. In sostanza quella che il Distretto ha davanti si configura, secondo Tamara, come una sfida non soltanto economica, ma anche culturale: sono necessari investimenti in innovazione, competenze e marketing ed è fondamentale recuperare i valori dell’artigianalità. “E’ evidente come vi sia una tendenza, nei mercati più avanzati, a premiare la qualità e questo fenomeno può comportare un’interessante ricaduta in generale sul made In Italy. Tale consapevolezza  può essere tuttavia colta solo in presenza di una strategia complessiva che da un lato intervenga sulla concorrenza delle produzioni fatte all’estero, da società che utilizzano impropriamente denominazioni italiane, mentre d’altro canto il sistema di istruzione del nostro Paese va profondamente ripensato alla luce delle trasformazioni della domanda, a beneficio dell’occupazione. In ogni caso, nel proprio futuro, Donne Da Sogno continuerà a puntare sul rapporto tra prodotto e consumatore, guidata dalle parole d’ordine, qualità e valore”.
Marcello Marchesini

 

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