Un pensiero di pace

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Alle 10 di oggi, 26 gennaio, il Parco Pertini si è tinto dei colori delle centinaia di piccole giacche degli alunni di tutte le scuole del Comprensivo Carpi 2. I bambini, per celebrare la Giornata della Memoria, si sono stretti l’uno all’altra, in un grande semicerchio, per ricordare le vittime della Shoah e delle guerre, innalzando al cielo un emozionato coro di voci. “Questa canzone ci invita a dare alla pace una possibilità. Questo inno – spiega la dirigente scolastica Chiara Penso – costituisce un momento molto importante perché è fondamentale che siano proprio i più piccoli a riflettere sul tema della memoria”. E per sottolinearne il valore, nei prossimi giorni, i bambini della Scuola dell’infanzia Agorà pianteranno nel Parco Pertini un albero: “simbolo vivo per antonomasia del nostro impegno e della nostra testimonianza”, conclude la Penso. Da dieci anni, in particolare per la Scuola Agorà, la data del 27 gennaio rappresenta “un’occasione importante e unica – raccontano le docenti – per trasmettere un messaggio di pace, perché crediamo che la memoria sia fondamentale per costruire un futuro pacifico. E il futuro sono i bambini, per questo, vogliamo dire loro, come Gianni Rodari, Imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi. Siamo davvero felici che lungo questo decennale percorso altre scuole abbiano voluto camminare e condividere con noi questo viaggio”. Un’occasione preziosa e importante come ha sottolineato anche l’assessore alle Politiche Scolastiche, Stefania Gasparini, “perché la memoria non va solo raccontata ma vissuta, attraverso azioni quotidiane”, anche con gesti semplici, come “sorridere a chi volete bene”, le fa eco la dirigente Penso.
La maestra Anna ha poi sollevato un orologio per dare il via a un minuto di silenzio. Immobili, i bambini hanno sfidato il freddo senza battere ciglio e, alla presenza di numerosi genitori e nonni, hanno letto alcuni pensieri. Sulle loro bocche sono così riaffiorate quelle di Anna Frank, dei piccoli internati a Terezin, il campo dei bambini, di Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta. “L'Olocausto – ha letto una bimba parafrasando Primo Levi – è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Prima di darsi appuntamento al prossimo anno, gli alunni hanno poi intonato i versi del quarto versetto del testo ebraico del salmo 23, cantando a gran voce Gam Gam e regalando ai presenti una grande emozione. E tra fazzoletti bianchi sventolanti e palloncini lanciati al cielo la speranza è che, almeno i piccoli, imparino davvero il valore della convivenza.
Jessica Bianchi

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