A scuola con i robot è più divertente

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Coding, robotica educativa, making… il linguaggio tra i banchi di scuola è fortemente mutato. Specchio della realtà circostante, la scuola  – primaria o secondaria che sia – cambia forma. Si evolve. Al passo coi tempi. La Scuola Primaria Colonnello Lugli, del Comprensivo Carpi 2, è all’avanguardia e i suoi piccoli alunni stanno sperimentando, giorno dopo giorno, come imparare possa essere un’esperienza divertente e i robot possano trasformarsi in fidi compagni di gioco e non solo. A raccontarci l’avventura dal sapore innovativo che stanno vivendo gli scolari della VB è il loro insegnante montessoriano Aldo Arbore. “La nostra è una quinta 2.0 – sorride il docente – all’interno della quale si è sviluppato Lego WeDo un progetto di micro robotica educativa: un metodo prezioso, unitamente ad attività di coding e making, per sviluppare il pensiero computazionale”. Lego WeDo offre la possibilità ai bambini di imparare “assemblando un kit e, successivamente, di programmare il robot costruito”.
La robotica educativa, prosegue Arbore, costituisce un “importante momento di pratica e di scoperta che l’insegnante offre alla classe per poter sperimentare l’applicazione pratica di concetti che potranno poi essere approfonditi in un secondo momento”. Il progetto Lego Wedo consiste sostanzialmente nella “costruzione, coi Lego, di un animale o un oggetto a cui vengono collegati dei cavi, connessi a dei sensori, per renderlo automatizzabile”. La costruzione può essere poi programmabile attraverso un software: “grazie a un linguaggio di programmazione a blocchi, come Scratch, i bimbi elencano l’uno sotto l’altro una serie di pulsanti colorati, ciascuno con una funzione specifica, per far muovere l’oggetto realizzato”.
Il coding stimola nei bambini lo sviluppo del pensiero computazionale e, quindi, l’attitudine a risolvere problemi più o meno complessi per raggiungere un obiettivo.  “Le nuove tecnologie – sottolinea l’insegnante – esercitano un forte appeal sui bambini così come tutte le pratiche ad alto contenuto di sapere. Ecco perché quasi tutti i piccoli, già a due o tre anni, sono attratti da trattori e ruspe poiché riconoscono in quegli oggetti veri e propri misteri all’opera. Porre di fronte agli alunni delle sfide tangibili, seppur semplificate, stimola il loro interesse, li coinvolge, li attiva, offrendo loro la possibilità di lavorare insieme per cercare delle soluzioni a un problema comune. Con l’apprendimento del Coding gli allievi acquisiscono competenze sociali, tecniche, cognitive e logiche su come affrontare le problematiche che possono emergere. Non trascuriamo poi il fatto che il vantaggio di questo approccio è anche la soddisfazione immediata”.
E se agli innegabili benefici in termini di sviluppo cognitivo si uniscono anche la gioia e il divertimento di imparare, allora il gioco è davvero fatto!
Jessica Bianchi