“La sessualità è una camera chiusa”

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Gli psicologi Federica Benatti, Simona Diana e Giulio Martinelli sono i tre liberi professionisti che collaborano con l’azienda sanitaria di Modena sulle tematiche legate all’adolescenza e si occupano della formazione dei peer all’interno degli istituti superiori carpigiani. “A Carpi – spiega la dottoressa Benatti – esiste una tradizione ormai consolidata di peer education: tale approccio prevede che siano i coetanei a trasmettere messaggi positivi ai propri compagni. I peer hanno un valore aggiunto straordinario poiché sono in grado di intercettare situazioni di disagio o di difficoltà a volte non immediatamente rilevate dagli adulti, dal momento che i ragazzi parlano più spontaneamente con un pari. In caso di necessità i peer, da noi formati, ci segnalano eventuali situazioni a rischio o indirizzano direttamente gli interessati agli sportelli di ascolto psicologici presenti all’interno degli istituti scolastici. L’obiettivo è quello di lavorare sulle dinamiche relazionali e di coppia prima che queste possano degenerare ulteriormente”.  Le problematiche che emergono maggiormente hanno a che fare perlopiù con l’esercizio del controllo e una percezione completamente distorta di ciò che è intimo e di ciò che, al contrario, può essere condiviso in pubblico.  “Alcune ragazze – prosegue Federica Benatti – denunciano di sentirsi iper controllate: i fidanzati infatti proibiscono loro di parlare con talune persone, di dedicarsi ad attività sportive o extra scolastiche… Gelosi e possessivi, questi adolescenti obbligano chi sta loro accanto a modificare radicalmente le proprie abitudini generando nelle fidanzate disagi che perdurano nel tempo”. Un altro fenomeno che emerge con preoccupante prepotenza è la diffusione di foto e video “compromettenti” sui social network e su WhatsApp: “spesso quando una relazione finisce, i maschi, ancora in preda alla rabbia del momento, diffondono in rete immagini e video delle loro ex nude o intente a masturbarsi. Materiale pedopornografico scambiato però in modo assolutamente consensuale durante la relazione e, pertanto, il giovane diventa difficilmente perseguibile sul piano legale. Il danno psicologico inferto alla ragazza invece è immediato e dall’effetto devastante”. Per tentare di evitare questi gravissimi episodi, occorre “far riflettere i ragazzi sulla differenza tra intimo e pubblico. All’interno della coppia la sessualità è una camere chiusa. Segreta. Una regola basilare è quindi quella di non filmarsi mai, per tutelare se stessi e la relazione. Se condividere col gruppo dei pari la propria prima volta è pressoché fisiologico, in quanto tappa fondamentale della vita di ciascuno, in un secondo  momento, la sessualità deve restare un ambito privato. Da custodire”. 

Jessica Bianchi