Influenza: non è ancora finita

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Dopo una tregua nel fine settimana, l’influenza è tornata a mietere vittime e, fino alla fine di febbraio, è bene stare in guardia. Il grande freddo degli ultimi giorni non incide  sull’epidemia che ha colpito anche il nostro territorio perché l’influenza stagionale continua inesorabile a stendere a letto centinaia di carpigiani: è arrivata in leggero anticipo rispetto agli anni passati e “sta picchiando duro” confermano i medici di famiglia. I numeri del contagio hanno cominciato a impennarsi bruscamente all’inizio di gennaio passando, a livello nazionale, da cinque contagiati ogni mille assistiti nei primi giorni dell’anno agli oltre undici di metà gennaio.
Colpa anche di una campagna preventiva particolarmente difficile, con un allarme vaccini – poi smentito dalle autopsie sui casi sospetti segnalati in tutta Italia – che ha generato la convinzione che il vaccino anti-influenzale fosse altamente pericoloso. “Il virus – conferma la dottoressa Claudia Bellodi, medico di medicina generale – è stato libero di circolare rivelandosi sempre più aggressivo. Spesso all’influenza sono seguite complicazioni di carattere respiratorio molto gravi e i malati cronici, la cui salute è già compromessa da altre malattie,  non procedendo alla vaccinazione, hanno avuto uno scompenso talmente grave da richiedere il ricovero ospedaliero”. “Grave” viene definito dal Ministero un caso di influenza accertata con infezioni respiratorie acute e sindromi da distress respiratorio che richiedono il ricovero in terapia intensiva. L’anno scorso i decessi legati all’influenza sono stati cinque in tutta la Regione e quest’anno, con l’epidemia ancora in corso, se ne sono già registrati tre: tutte persone di media età con patologie a rischio.
Come tutti gli anni, l’influenza sta colpendo in modo particolare i bambini che hanno una minore “memoria immunitaria” e quale che sia il virus, A H1N1 o A H3N2, simili sono gli effetti: “febbre fino a 39-40 gradi, astenia, stanchezza, 5-6 giorni di malattia, un lento recupero” spiega la dottoressa Bellodi, alle prese in questi giorni con un vero ‘assalto’ nell’ambulatorio. “Non è il caso di allarmarsi però – spiega – per una persona in buona salute questa influenza è aggressiva come sintomatologia ma non foriera di complicazioni. Non esiste una terapia contro l’influenza ma solo terapie in grado di ridurre le sintomatologie e, se non in rarissimi casi, non è necessario prescrivere l’antibiotico”. Quindi sì agli antipiretici e ai rimedi della nonna: latte caldo e miele sono mucolitici naturali, così come sono una riserva di vitamine gli agrumi. “E riposo – aggiunge la Bellodi – almeno una settimana tranquilli e al caldo per evitare ricadute”.
Sara Gelli