Un’opera coraggiosa

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Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Non c’è dubbio che Io sto con la sposa firmato in triplice regia da due italiani e un siriano-palestinese – Antonio Augugliaro, G.Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry  – sia uno dei migliori esempi di road-movie-documentary visti negli ultimi mesi. Un film ibrido tra realtà e finzione che mostra l’osmosi tra abilità artistica e impegno politico, sapientemente girato e composto con un cast non professionista ad alta aderenza.  Il film che ha ottenuto il premio Human Rights  a Venezia nel 2014 è un’opera coraggiosa, bella ed emozionante. Proposta dal gruppo carpigiano di Amnesty International, la pellicola sarà proiettata domenica 18 e lunedì 19 gennaio, alle  20,30, al Cinema di San Marino di Carpi. “Coerente col rispetto dei diritti umani sostenuti da Amnesty International, Io sto con la sposa ben rappresenta ciò per cui ci battiamo”, spiega Raffaella Pietri.
 

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