“In America tutto è possibile”

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Partire per un viaggio che ha il sapore di un sogno. Un sogno realizzabile però. E’ quello che ha fatto la 25enne carpigiana Sara Carletti che, dallo scorso maggio, si è trasferita a Dallas. “Dopo essermi laureata in Sociologia e Scienze Criminologiche per la Sicurezza alla facoltà di Scienze Politiche di Forlì – ha raccontato Sara – mi sono concessa una meritata vacanza, trascorrendo un mese on the road nella West Coast americana. Grazie a questo viaggio mi sono resa conto che gli Stati Uniti hanno molto da offrire e così ho deciso di costruire il mio futuro qui. Inizialmente avevo pensato di fare domanda per un Master Degree ma i costi si sono rivelati esorbitanti, quindi ho cercato programmi che mi permettessero di stare per qualche tempo negli Stati Uniti, studiando e, al contempo, guadagnando qualcosa. Mi sono iscritta al college di Dallas dove frequento classi di Criminal Justice e vivo come ragazza alla pari. Inizio a lavorare molto presto la mattina: con tre bambini, la cui madre, single, lavora a tempo pieno, ci sono sempre tante faccende da sbrigare. Poi, quando lei torna intorno alle 17, vado al College dove le lezioni durano in media tre ore e, nel tempo libero, esploro la città, esco con le amiche e mi dedico allo studio”. Il modo in cui vivono gli studenti italiani e quelli americani è molto diverso. Ci sono differenze che rispecchiano storia, mentalità e problematiche concrete di una nazione rispetto all’altra. “Sono rimasta colpita dal fatto che all’inizio di ogni corso, tra le altre procedure di emergenza, si istruiscano gli studenti su cosa fare nel caso entri un soggetto armato nella scuola. Un’altra particolarità americana è rappresentata dalle  distanze che sono completamente diverse da quelle a cui ero abituata. Da noi guidare mezz’ora significa recarsi in un’altra città, qui, invece, si impiega mezz’ora solo per raggiungere il supermercato”. Dalla televisione al cinema, dalla musica ai magazine, tutti noi siamo cresciuti con il mito del “sogno americano” e, nonostante la crisi, l’America sembra essere ancora il Paese delle grandi opportunità in cui con merito e sacrificio è possibile dare una svolta alla propria vita e dove anche i giovani possono trovare molteplici stimoli e occasioni.  “I ragazzi non incontrano grossi problemi a essere assunti. Chi possiede una laurea può aspirare a lavori ben  retribuiti, arrivando a poter scegliere tra diverse offerte. Chi possiede un Master non ha difficoltà a trovare un’occupazione interessante nel suo campo. In generale, si respira un’atmosfera estremamente positiva per cui tutto si può ottenere se lo si vuole abbastanza ed effettivamente questo è molto più probabile qui che non da noi. Non importa l’età, l’estrazione sociale, l’ambito di studio e di lavoro precedenti: si è sempre in tempo per cambiare e decidere di fare qualcosa di nuovo e diverso. Questo modo di pensare è incredibilmente motivante ed è una delle cose che preferisco degli States”. Sara resterà a Dallas per altri sei mesi, fino alla scadere del visto, ma già non ha dubbi sul suo avvenire: certamente non sarà in Italia e vorrebbe tanto potesse essere proprio negli Stati Uniti. “Dopo quest’anno la sola idea di tornare in Italia mi sembra impossibile.Vorrei riuscire a ottenere un visto da studente per poter continuare a vivere qui e iscrivermi a un Master. Per il momento l’idea è quella di lavorare nell’ambito del sociale ma non escludo altre possibilità. Quel che è certo e che voglio rimanere nel campo della Sociologia e della Criminologia, per diffondere strategie di intervento e piani destinati alla prevenzione e promozione della sicurezza sociale”.
Chiara Sorrentino

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