Stringo i denti e vado avanti

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“Quando sono venute le scosse più forti non ero a Novi, non ho vissuto direttamente quegli attimi ma ho visto il terrore stampato negli occhi e nei volti della gente, a partire dalla mia famiglia. E quando sono tornata nel mio negozio, in viale G. Di Vittorio, mi sono resa immediatamente conto che la situazione era molto grave: crepe nelle pareti, intonaco e piastrelle staccate ovunque. Poi l’intero stabile è stato dichiarato inagibile e ho dovuto abbandonare il negozio che avevo aperto il 31 gennaio del 2011, per cui si può dire che avessi appena avviato la mia attività”. Enrica Calzolari è la titolare di Mille  Bolle Bau, tolettatura per cani e gatti, ed è un esempio che va un po’ controcorrente rispetto al trend del territorio. In un momento in cui anche i negozi tradizionali abbassano le serrande, lei, una ragazza di 31 anni, le ha alzate due volte, portando a Novi un’attività un po’ particolare e rimanendoci anche dopo il terremoto. “E’ stata molto dura, ma non ho voluto arrendermi. Credo nel mio lavoro che amo molto, in quanto mi consente di esprimere anche la mia creatività e di stare a contatto con gli animali. E poi mi ero affezionata ai miei clienti per cui non ho voluto abbandonarli. Dopo il terremoto ho chiuso il negozio per un anno, in attesa che i proprietari ristrutturassero il palazzo e quando ho riaperto ho dovuto sostenere alcune spese tra cui la tinteggiatura delle pareti, la scritta esterna e soprattutto l’allacciamento delle utenze. Per fortuna i miei genitori mi hanno aiutata. Anche perché nei mesi in cui non ho lavorato ho dovuto pagare comunque i contributi. E non è stato facile. La situazione era già molto critica prima del sisma a causa della crisi. Dal primo giorno della mia attività mi ero data due anni di tempo per vedere come andava. Ora ho fatto ripartire la clessidra. Dopo il sisma Novi ha cambiato volto: è un paese fantasma, dove si vede sempre meno gente in giro. Spero che la nostra comunità abbia la forza di rialzarsi, ma temo che difficilmente Novi possa tornare a essere com’era prima. Inizialmente mi ero scoraggiata e demoralizzata, poteva essere l’occasione per spostare altrove la mia attività. Ma poi mi sono detta:  proviamo, stringiamo i denti e vediamo”.
Federica Boccaletti