L’età dell’oro…

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Tra i tanti effetti della crisi economica si registra in tutta Italia il boom di un’attività commerciale di recente comparsa sul mercato: i negozi di compravendita di oro e altri metalli preziosi. Secondo il Rapporto Italia 2011 dell’Eurispes nell’ultimo biennio i negozi Compro Oro presenti nel Paese sono quadruplicati. In Emilia Romagna l’incremento registrato tra il 2009 e il 2011 è del 25% e si stima che il numero complessivo di negozi attivi in Regione si aggiri intorno ai 600. In provincia ve ne sono già 171; solo a Carpi 8. A questi numeri si devono aggiungere le numerose gioiellerie che – anche e soprattutto per incentivare le vendite in netto calo – prestano ai loro clienti il servizio di permuta o acquisto di preziosi. Famiglie e singoli individui – attanagliati da situazioni lavorative sempre più precarie e scarsamente remunerative – si rivolgono a tali esercizi commerciali per vendere anelli, catenine, braccialetti, orologi e persino protesi dentarie in oro, oggetti di argenteria, e far fronte così alle numerose e sempre più insostenibili spese quotidiane.
Il numero delle persone che si recano presso le attività di compravendita di oro e altri metalli preziosi è raddoppiato nell’arco di soli due anni. Il proprietario di un negozio Compro Oro di Carpi spiega: “negli ultimi mesi l’utenza della mia attività è notevolmente aumentata e il target è piuttosto eterogeneo. Esclusi i minorenni – ai quali, per ovvie ragioni, non è consentito effettuare lo scambio oro/denaro – si recano presso il mio negozio persone di ogni età e sesso, forse con una leggera predominanza delle donne, e una minoranza dei ragazzi al di sotto dei 25 anni d’età”. Giovani coppie che non riescono a sostenere le spese per il mutuo o l’affitto dell’abitazione, pensionati che faticano a pagare le fatture di acqua, luce e gas, genitori in ristrettezze economiche che rinunciano ai gioielli di famiglia per sostenere gli studi universitari dei loro figli: scenari di una popolazione sempre più serrata dalla crisi. “In concidenza con le scadenze dei pagamenti di tasse e bollette varie – aggiunge il negoziante – si riscontra quasi sempre un visibile incremento degli scambi oro/contanti”.
“Alcuni – aggiunge – dicono di vendere l’oro per premunirsi da eventuali furti in casa che purtroppo sono in costante aumento, ed anche questa situazione è evidentemente un grave sintomo di generalizzata crisi finanziaria. La maggior parte delle persone però vende il suo oro per avere liquidità immediata. Per effettuare lo scambio è necessario presentare un documento di identità. Noi titolari di compro oro siamo infatti tenuti a registrare le generalità del cliente, il materiale acquistato e il prezzo pattuito su appositi registri vidimati dalle Questure al fine di tutelare l’ordine pubblico ed impedire operazioni illecite. Purtroppo è sempre difficile sapere davvero chi ho di fronte, e se a un controllo delle forze dell’ordine risulta che l’oro che ho comprato in assoluta buona fede, era in realtà stato rubato, questo viene posto sotto sequestro con la conseguente perdita per me del denaro investito. Nonostante sia garantito il massimo rispetto delle norme a tutela della privacy, talvolta avverto disagio e imbarazzo nelle persone che portano a vendere l’oro, che spesso vogliono essere rassicurate su un aspetto in particolare: non ricevere lettere pubblcitarie del negozio a casa, per evitare domande al riguardo da parte degli altri membri della famiglia”. Per aprire un Compro oro – spiega il gestore del negozio – ci si deve attenere a un preciso iter burocratico. Occorre infatti ottenere la licenza dalla Questura, e presentare il documento di inizio attività presso gli Uffici di Pubblica Sicurezza ove andrà vidimato il registro di carico e scarico. Inoltre sono necessari determinati requisiti fondamentali: fedina penale pulita, rispetto dei canoni di sicurezza essenziali come parete antisfondamento, porte blindate, allarmi, videosorveglianza e cassaforte. Inoltre, per tutelare la privacy di chi entra, è consigliabile ma non obbligatorio ricoprire la vetrina con manifesti del negozio”.
Il ricavo che è possibile ottenere dalla vendita del proprio oro varia in relazione alle oscillazioni giornaliere del mercato internazionale, per cui non esiste un prezzo fisso, ma la valutazione cambia ogni giorno, e anche all’interno della medesima giornata. “Occorre prestare molta attenzione- sottolinea il nostro intervistato- a certe pubblicità che esibiscono tariffe di cambio molto elevate. In tali annunci non si specifica quasi mai che i prezzi esposti si riferiscono all’oro puro a 24 carati, mentre la comune oreficeria è in oro 18 carati, in quanto si tratta per il 75% di oro e per il restante 25% di altre leghe metalliche. Pertanto, per ottenere il prezzo effettivo occore fare un semplice calcolo matematico: prezzo indicato (per esempio 30) moltiplicato per 0,75 cioè per la quantità di oro presente in centesimi, ottenendo in questo caso 22,5”

*b*6 euro di differenza al grammo+b+
Venti euro di differenza nell’arco della stessa mattinata. Sono le valutazioni ricevute da un anello in oro in un negozio Compro Oro e in una gioielleria carpigiani selezionati casualmente. Presentandomi come giornalista porto l’anello presso un negozio Compro Oro della città richiedendone una valutazione. Il prezioso di 18 carati viene pesato dal negoziante con uno strumento di precisione risultando essere di 3,3 grammi. “La quotazione del giorno – afferma il gestore è pari a 27 euro al grammo, e quindi, con un leggero arrotondamento, il prezzo pattuito per il prezioso è di 90 euro”. Lo stesso giorno, su un cartello all’interno di una gioielleria a pochi chilometri di distanza, si indica come quotazione dell’oro: 28 euro al grammo. Apparentemente si tratterebbe di un euro in più rispetto al primo esercizio, ma in realtà non è così, perchè “la tariffa – come ci spiega la titolare dell’oreficeria – si riferisca al valore dell’oro zecchino 24 carati, e il prezzo finale è quindi leggermente inferiore: 70 euro”. Vi sono quindi 20 euro di differenza nella valutazione del medesimo pezzo di oreficeria. Per ricavare il prezzo esatto al grammo occorre fare un semplice calcolo: 28 euro x 0,75= 21 euro. 28 e 21 euro al grammo: ben 6 euro di differenza tra il Compro Oro e la gioelleria.

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