Il razzismo che non t’aspetti

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“Pronto? Volevo riferirvi ciò che mi sta accadendo. Non posso tacere” inizia così al telefono la conversazione con Anna che non è di Carpi ma sta cercando presso le agenzie immobiliari un appartamento per conto di un’altra persona.

“Quando mi rispondono prendono in considerazione la mia richiesta ma appena sanno che l’appartamento è per una persona di colore, troncano velocemente la conversazione perché evidentemente hanno mandato dai proprietari di non affittare ai neri. Sono disgustata ma essendo le mie origini meridionali so cosa vuol dire. E’ passata solo una manciata di giorni dalle manifestazioni organizzate in tutto il mondo con l’hashtag #BlackLivesMatter dopo la morte di Georges Floyd e che hanno coinvolto milioni di persone in tutto il mondo. Sono davvero disgustata”. I neri che patiscono una drammatica e costante discriminazione razziale nel mondo sono sicuramente un numero superiore a quelli uccisi dalla polizia. Il razzismo dei neri contro altri neri come accade, per esempio, in tanta parte dell’Africa. L’elenco dei martiri neri del “razzismo poliziesco di Stato” è irrisorio rispetto a quelli che muoiono per mano di altri neri delle gang in tutta l’America, vittime della concorrenza criminale o vittime innocenti del fuoco incrociato.

Cancellando le specificità individuali si finisce per fare riferimento a identità stereotipate che non sono più fatte né di cultura, né di storia: se si vuole superare la logica del razzismo è più efficace la politica dell’identità che si basa sulla convinzione che due persone possano capirsi anche se non hanno alle spalle le stesse esperienze, lo stesso colore della pelle o il medesimo sesso.

L’inquilino nero lo possiamo prendere in considerazione prima di escluderlo per il colore della pelle? La domanda è dettata dalla volontà di risolvere i problemi con concretezza. Senza i sensi di colpa del ‘fardello bianco’.

Chi è sceso in piazza a Carpi per il Black Lives Matter cosa pensa delle Forze dell’Ordine italiane? Che siano inclini alla violenza per la vicenda Cucchi o per i fatti di Genova? Pensa di dare seguito alla manifestazione per affermare i diritti civili? Il movimento Black Lives Matter ha sicuramente ragione nel chiedere la fine della brutalità della Polizia, ma la lotta al razzismo è altra cosa. Il rischio di finire nel grottesco è dietro l’angolo quando si censura un film come Via col Vento. Per lottare per i diritti civili è più utile la libertà d’espressione, come quella di Anna, della censura.

Sara Gelli