Hanno preso il via i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di circa 900 mq attigua al PS esistente, (ndr – a ridosso della mai utilizzata pista di atterraggio dell’elisoccorso) con nuovi ambulatori, locali e strumentazioni tecnologiche per l’approfondimento diagnostico, al servizio del sistema di emergenza-urgenza. Al termine dei lavori, che dovrebbero concludersi in circa un anno e mezzo, la struttura potrà finalmente contare su spazi maggiormente idonei ai volumi di attività di un Pronto Soccorso di secondo livello come quello della nostra città.

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Il Pronto Soccorso di Carpi sconta da anni gravi carenze di spazi e personale. E se sul fronte del reperimento di nuovi medici e non solo, nulla al momento pare muoversi, sono invece in arrivo importanti novità sul versante muri. Hanno finalmente preso il via i lavori di ampliamento del Pronto Soccorso. Un cantiere in calendario da tempo e che, finalmente, è  decollato con inevitabili e positive ricadute non solo per gli operatori ma anche per l’utenza.  

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di circa 900 mq attigua al PS esistente, (ndr – a ridosso della mai utilizzata pista di atterraggio dell’elisoccorso) con nuovi ambulatori, locali e strumentazioni tecnologiche per l’approfondimento diagnostico, al servizio del sistema di emergenza-urgenza.

L’investimento totale, che comprende anche il riassetto (già ultimato) di alcune aree del PS attualmente in funzione, è di oltre 4 milioni e 600mila euro, di cui poco più di 3 milioni di finanziamenti statali per la riorganizzazione delle reti ospedaliere per l’emergenza Covid, 750mila euro provenienti da donazioni, 350mila euro di finanziamento regionale e 400mila di fondi aziendali. 

Al termine dei lavori, che dovrebbero concludersi in circa un anno e mezzo, la struttura potrà finalmente contare su spazi maggiormente idonei ai volumi di attività di un Pronto Soccorso di secondo livello come quello della nostra città. 

Un cantiere atteso da tempo per mettere l’equipe dell’Emergenza – urgenza nelle condizioni di poter lavorare al meglio e, al contempo, garantire ai pazienti una più efficiente e confortevole presa in carico. 

In attesa del promesso nuovo ospedale, sulla cui costruzione sono in molti a nutrire dubbi, il Ramazzini non può – e non deve – in alcun modo essere abbandonato a se stesso. Sul futuro nosocomio infatti, ad oggi, non vi sono certezze, pertanto il grande vecchio esige più di una ordinaria manutenzione, a partire proprio dal suo Pronto Soccorso. 

Jessica Bianchi