Lavoro e disabilità, tre esempi di storie imprenditoriali di successo

Al Polo Tecnologico Universitario di via Corbolani il 23 febbraio, alle ore 14, si terrà l’evento Oltre i Luoghi Comuni: Storie di Successo di Imprenditori e Inclusione Lavorativa. L’iniziativa voluta da Unimore, con la collaborazione di Amazzonia Sviluppo Odv e Istituto Charitas Asp, intende offrire una panoramica approfondita delle sfide vinte e delle opportunità legate al tema dell’inclusione lavorativa di persone con disabilità.

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Al Polo Tecnologico Universitario di via Corbolani, sede distaccata dell’Università di Modena e Reggio, il 23 febbraio, alle ore 14,  si terrà l’evento Oltre i Luoghi Comuni: Storie di Successo di Imprenditori e Inclusione Lavorativa. L’iniziativa voluta da Unimore, con la collaborazione di Amazzonia Sviluppo Odv e Istituto Charitas Asp, “vuole offrire una panoramica approfondita delle sfide vinte e delle opportunità legate al tema dell’inclusione lavorativa di persone con disabilità. L’obiettivo infatti – spiega Lucia Botti, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari –  è quello di portare all’attenzione della cittadinanza e del mondo imprenditoriale, le esperienze positive di tre aziende del territorio modenese che da tempo hanno fatto dell’inclusività un proprio segno distintivo”. 

Storie di successo anche per le persone con disabilità che, attraverso il lavoro, “possono uscire dai luoghi comuni, ovvero le strutture che li ospitano, ambienti protetti e a loro famigliari, – prosegue Lucia Botti – dedicandosi ad attività socializzanti e in grado di farle esprimere appieno”. Al contempo, spesso, le aziende hanno timore a integrare queste persone nei propri processi produttivi, poiché faticano ad andare oltre paure e stereotipi ma, “attraverso la testimonianza di altri imprenditori – continua la ricercatrice – cercheremo di dimostrare loro come l’inclusività possa rappresentare un vantaggio per tutti e che l’inserimento di uomini e donne con disabilità sia in realtà più semplice di quanto si possa immaginare. In taluni casi, infatti, alcuni tipi di disabilità possono trasformarsi in abilità. Pensiamo ad esempio a una persona affetta da un disturbo dello spettro autistico: per lei un lavoro fortemente ripetitivo rappresenterà una fonte di gratificazione”. Trovare il coraggio di aprirsi, abbattere le resistenze e accettare la sfida, è questo l’obiettivo principale dell’iniziativa del 23 febbraio al Polo Tecnologico Universitario. Tre storie di successo che, prima di tutto, rappresentano un esempio da imitare.  

Jessica Bianchi