Liste d’attesa nella sanità: “più di così credo non si possa fare”

Secondo il direttore dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Universitaria di Modena Claudio Vagnini i disservizi sono da ricondurre alla carenza di personale e alle troppe visite richieste da cittadini 'ansiosi'

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Mesi e mesi d’attesa e addirittura agende chiuse e nessuna disponibilità per visite specialistiche negli ospedali modenesi. Chi si rivolge al Cup o alle farmacie per prenotare una visita, anche con priorità urgente, spesso non trova posto ed è costretto a rivolgersi al privato.
Abbiamo parlato di questa situazione che sta affliggendo tanti cittadini con il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena Claudio Vagnini.

“Il fatto che non riusciamo a migliorare le prestazioni nei confronti dei cittadini più di quanto stiamo già facendo è legato alla mancanza reale di personale da dedicare a queste prestazioni. In questo momento stiamo vivendo una realtà economica molto complessa, facciamo fatica ad assumere le persone e anche quelle che potremmo assumere mancano: si fa fatica a trovare specialisti, soprattutto in alcune branche. Nonostante la situazione complicata, il lavoro però lo stiamo facendo lo stesso: siamo oltre il 20% di attività ordinaria in più. Più di così credo non si possa fare”.

Le cose non sono destinate a migliorare con l’estate, considerando che oltretutto ora andiamo verso le vacanze: “Voglio che i miei medici – continua Vagnini – possano andare in ferie. Durante il Covid abbiamo richiamato al lavoro un sacco di gente, bisogna che ora questi sanitari si riposino, altrimenti non ce la fanno”.

Ma una parte di responsabilità, il direttore generale la fa ricadere anche sui cittadini: “Mi piacerebbe che la gente capisse che tutta questa fame di prestazioni sanitarie molto spesso è legata a un’ansia individuale, più che a un bisogno reale. E anche su questo dobbiamo iniziare a ragionare. Siamo una popolazione relativamente sana, ma produciamo prestazioni sanitarie in modo spaventoso: Modena è la provincia che produce più prestazioni sanitarie di tutta l’Emilia Romagna, e questo inizia a crearmi qualche dubbio sull’appropriatezza delle richieste”. Dietro ogni prestazione richiesta al SSN però c’è un medico di famiglia che avanza quella richiesta e la risoluzione dei problemi, forse, dovrebbe essere cercata anche qui.

A Vagnini abbiamo domandato anche delle richieste di visite specialistiche con priorità urgente che, secondo quanto ci hanno raccontato cittadini e farmacisti, non riuscirebbero comunque ad essere evase con tempi considerati accettabili: “Non è vero –ha concluso Vagnini- questa è una balla grossa come la casa. Noi sulle urgenze garantiamo tutto, così come sulle prestazioni oncologiche: garantiamo le visite, gli esami strumentali, gli interventi chirurgici. Tutto. Chi dice queste cose lo fa in cattiva fede”.

Chiara Tassi – Giada Chiari