La Lirica torna in scena al Teatro Comunale di Carpi, mercoledì 29 marzo, alle 20, col Rigoletto di Giuseppe Verdi, grazie all’instancabile impegno profuso dal Circolo Lirico Culturale Luciano Pavarotti. Quest’anno, spiega il presidente del sodalizio, Paolo Dall’Olio, “abbiamo rimescolato un po’ le carte per cercare di avvicinare un numero sempre maggiore di persone all’Opera”. Questa versione del Rigoletto è stata infatti suddivisa in due parti distinte e consecutive; la prima è il dramma, ovvero la componente originaria concepita da Victor Hugo nel suo Le Rois s’amuse, poi ripreso e trasformato in libretto da Francesco Maria Piave, su cui Verdi, nel 1851, ha costruito il melodramma.
Paola Losi e Mario Bizzoccoli, rispettivamente linguista e musicologo, hanno ripreso in mano la fatica di Piave, spogliandola del librettese ottocentesco e dotandola di una drammaturgia maggiormente attuale, che ne fa, di conseguenza un’autentica, nuova mise-en-scène in prosa, la cui realizzazione è stata affidata a Paolo Dall’Olio, regista e allestitore, in forma semiscenica. “Il dramma – sottolinea il regista – è recitato dagli attori del Teatro di Corte (Simone Olivieri, Andrea De Stradis, Luca Spadafora, Renato Bassoli, Lina Taddeo, Milva Zanasi, Massimo Cucconi e Sara Gozzi), e pertanto comprensibile a tutti. In questo modo anche un pubblico non avvezzo all’Opera potrà apprezzarne la trama. Dopodiché il dramma cederà il passo al melodramma, cioè alla forma musicale anch’essa più essenziale rispetto all’originario capolavoro verdiano. Un binomio quello che abbiamo deciso di creare che crediamo possa rendere l’opera più piacevole e accessibile. Una mise-en-scène elegante e stilizzata che siam certi verrà apprezzata”.
In scena i Solisti dell’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane e gli interpreti (Marzio Giossi, Giuseppe Michelangelo Infantino, Scilla Cristiano, Massimiliano Catellani e Claudia Marchi), a cui si aggiunge la giovane debuttante Anna Geremia, tutti diretti dal Maestro concertatore e direttore d’orchestra Stefano Giaroli. Un progetto nuovo dunque, che si propone “di unire pubblici diversi come lo sono quello della Prosa e quello della Lirica, a volte incomprensibilmente non conciliabili, nonché di aprire delle nuove vie alla rappresentatività operistica”, conclude Mario Bizzoccoli.
Biglietti in vendita presso la Sala Ex Poste di Palazzo Pio.
J.B.