Nelle ore notturne a Carpi manca un servizio di taxi

“Come può una città di oltre 72mila abitanti non garantire un servizio notturno di taxi?”. A chiederselo è un noto ristoratore carpigiano: “il tema non sono solo le disdette da parte di clienti che avrebbero la necessità di rientrare in taxi dopo cena, il disservizio infatti potenzialmente ha risvolti ben più gravi. E se un anziano o una persona non patentata o priva di auto dovesse recarsi in ospedale dopo le 22? E’ davvero scandaloso”. E in tutto questo il Comune di Carpi che fa? Ha intenzione di farsi carico del problema?

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“Come può una città di oltre 72mila abitanti non garantire un servizio notturno di taxi?”. A chiederselo è un noto ristoratore carpigiano: “il tema non sono solo le disdette da parte di clienti che avrebbero la necessità di rientrare in taxi dopo cena, il disservizio infatti potenzialmente ha risvolti ben più gravi. E se un anziano o una persona non patentata o priva di auto dovesse recarsi in ospedale dopo le 22? E’ davvero scandaloso”. 

Muoversi in città, nelle ore serali dei giorni infrasettimanali è pressoché impossibile: “alcuni clienti mi hanno riferito che i tassisti non rispondono al telefono o scatta la segreteria. L’unica alternativa possibile è quella di prenotare la corsa da Modena ma solo la chiamata costa dai 35 ai 40 euro: una spesa insostenibile”, prosegue il ristoratore. La risposta di Cotamo è lapidaria: il servizio è garantito fino alle 22, con qualche eccezione per quanto riguarda il venerdì e il sabato, perché dopo quell’orario le chiamate inevitabilmente calano e soprattutto perché l’organico è carente. E in tutto questo il Comune di Carpi che fa? Ha intenzione di farsi carico del problema? A rispondere è il vice sindaco Stefania Gasparini: “dopo lo scoppio della pandemia Cotamo ci aveva avvisati delle difficoltà legate al mantenimento del servizio notturno. Una criticità legata non certo a una mancata volontà, bensì allo scarno numero di tassisti presenti che possono lavorare di notte. Peraltro il turno notturno non è nemmeno previsto dal regolamento comunale della nostra città. Ora però che la pandemia ha un po’ allentato la presa e la vita è tornata in parte alla normalità è necessario rivedere tale regolamento. Noi siamo assolutamente a disposizione per avviare un tavolo di concertazione con Cotamo per ragionare insieme e cercare così di trovare una soluzione. L’Amministrazione raccoglie l’appello che è stato lanciato: noi ci siamo”.

Jessica Bianchi