Amnesty International di Carpi chiede aiuto: “abbiamo bisogno di nuove leve”

“Abbiamo bisogno di persone che abbiano voglia di impegnarsi insieme a noi nella difesa dei diritti umani. Ragazzi - ma non solo - capaci di apportare stimoli e nuova linfa per aiutarci a costruire un differente modo di fare volontariato. Un attivismo fatto non solo di banchetti”, spiega la referente Irene Masini.

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Quella che sta travolgendo il volontariato è una crisi che rischia di mettere in ginocchio numerose realtà del nostro territorio. Tra le perle del tessuto associativo carpigiano ve ne è una tanto piccola quanto preziosa. “La sezione di Carpi di Amnesty International – spiega la presidente uscente, Raffaella Pietri – conta solo una decina di componenti. Nel corso del tempo abbiamo riscontrato un crescente disinteresse nei confronti dei diritti umani come se fossero qualcosa di astratto. Di intangibile. Qualcosa che non ci tocca da vicino e che, al contrario, riguarda solo paesi lontani e poveri. Nulla di più falso, basti pensare al tema, terribile e vergognoso, della violenza che si consuma nelle nostre carceri. Quella di Stefano Cucchi non è che una delle tante storie di abusi e sopraffazione. Per non parlare poi di come il nostro Paese continui a vendere armi ai sauditi per massacrare gli yemeniti nel silenzio più totale delle istituzioni. Insomma, parlare di diritti umani, in Italia è quantomai necessario e urgente”.

A raccogliere l’eredità di Raffaella è ora l’avvocato civilista Irene Masini, il cui imperativo è uno solo: “trovare nuove leve per non rischiare di estinguerci. Persone, perlopiù giovani, studenti e universitari, che abbiano voglia di impegnarsi insieme a noi nella difesa dei diritti di tutti. Ragazzi – ma non solo – capaci di apportare stimoli e nuova linfa per aiutarci a costruire un differente modo di fare volontariato. Un attivismo fatto non solo di banchetti ma di presenza costante sui social media ad esempio, per catalizzare l’attenzione di tanti e arrivare così più lontano”.

Il gruppo si è aperto anche alla Consulta degli Stranieri, aggiunge la volontaria Paola Goldoni, per “stringere nuove collaborazioni e alleanze e per confrontarci con un punto di vista differente” ma è al mondo della scuola che la nuova responsabile vuole puntare. “Coinvolgere i più giovani, sin dai banchi di scuola, restrizioni anti Covid permettendo, credo possa rappresentare la chiave di volta”, sorride Irene.

Il più giovane degli attivisti carpigiani è Gianluca Amadei, 28 anni e una laurea in Scienze Politiche. “Dopo aver conseguito la Magistrale a Bruxelles, ho iniziato a lavorare con l’Unità di strada di Caleidos, servizio rivolto alle sex workers di Modena e Reggio Emilia.

Il volontariato ha sempre fatto parte di me e ho scelto Amnesty perché sono profondamente legato al tema dei diritti umani ed è su questo versante che intendo impegnarmi anche in futuro, lavorativamente parlando, magari collaborando con una Ong. Dedicare parte del mio tempo a qualcosa in cui credo mi riempie di soddisfazione e di orgoglio”.

Per ulteriori informazioni potete consultare la pagina Facebook del gruppo, Amnesty International – Carpi.

Jessica Bianchi