Tu chiamale se vuoi alleanze

Hera, lo ricordiamo, detiene dal 2009 il 25% delle azioni e, nonostante le orgogliose resistenze degli ultimi dieci anni per evitare la fusione e garantire ad Aimag un futuro, oggi si ripropone come interlocutore privilegiato in virtù della sua posizione rispetto alla quale non si possono indicare Iren e Tea come alternative.

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Ha scelto la Gazzetta di Modena per rilasciare la sua prima intervista a nemmeno ventiquattr’ore di distanza dalla sua nomina a Presidente di Aimag e, concentrandosi sulle alleanze, definisce ciò che percepisce come una priorità, ben individuata anche dal titolo “Hera, Iren e Tea soggetti con cui Aimag dovrà avviare dialoghi o alleanze”.

Il neoeletto Gianluca Verasani non cita il progetto di produzione di energia da fonte geotermica, unico sito sperimentale in Emilia Romagna, o la rilevante importanza degli investimenti che hanno raggiunto i 60 milioni di euro (tra cui i 13,5 milioni di euro per il rinnovo completo dell’adduttrice dell’acquedotto di Carpi), né fa riferimento all’indicazione contenuta negli obiettivi di mandato per una crescita di Aimag nel settore ambiente o all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, non accenna al grande sviluppo nel fotovoltaico a inseguimento solare e fisso o alla produzione di biogas da rifiuti, ai pozzi di metano in Appennino o all’impianto idroelettrico che sfrutta il salto del Secchia alla briglia di Sassuolo per la produzione di energia elettrica. Nessun riferimento a ciò per cui Aimag si distingue nel panorama nazionale delle multiutility con le quali recentemente si è confrontata senza temere rivali in occasione della gara per la Divisione Ambiente di Unieco.

“Ci sono due soggetti – dice nell’intervista il Presidente Verasani – Hera e Iren, a destra e a sinistra di Aimag, e uno sopra, Tea. Credo che se si parla non di fusioni, ma di alleanze, si possano costruire le basi per solidi progetti”. E prosegue: “Nel mondo cooperativo ho visto la fatica che si fa a unire imprese per una fusione: quando si introduce quest’argomento iniziano i guai. Mentre quando si parla di alleanze funziona molto meglio. Bisogna mediare. Mai stancarsi di parlare con tutti”.

Hera, lo ricordiamo, detiene dal 2009 il 25% delle azioni e, nonostante le orgogliose resistenze degli ultimi dieci anni per evitare la fusione e garantire ad Aimag un futuro, oggi si ripropone come interlocutore privilegiato in virtù della sua posizione rispetto alla quale non si possono indicare Iren e Tea come alternative.

Che ne pensano i ventuno comuni soci proprietari di Aimag e che da dodici anni corrispondono gli utili a Hera senza che finora abbia mosso un dito?

L’intervista si chiude con Verasani che svela il suo sogno, “come esistono smart meter per il gas, che rivelano il consumo in tempo reale, così si dovrebbe fare per l’acqua. Perché non provare a ridurre le perdite? È un bene prezioso e bisogna usarlo consapevolmente”. Per ora dobbiamo farcelo bastare.