Un’oasi di fantasia su Facebook

Mattia e Virginia, educatori e genitori solieresi hanno creato la pagina Facebook The Fantarlettis, una piccola oasi di libertà e fantasia per aiutare genitori e bambini costretti a casa dal coronavirus.

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La pagina social The Fantarlettis, come evoca il nome, è un’oasi di fantasia, e la fantasia è la strategia di resilienza più efficace che hanno a disposizione i genitori e i bambini per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. I creatori della pagina sono due genitori ed educatori solieresi: Mattia Arletti, insegnante di musica, e sua moglie Virginia Fantini, educatrice in un nido bilingue.

I bambini, reclusi in casa, isolati dalle maestre, dai compagni e immersi in un clima di ansia e preoccupazione, rischiano di essere le vittime più trascurate della pandemia. In sostanza, dei loro bisogni non si parla nel decreto Cura Italia, e i loro strumenti di uso quotidiano, ovvero i prodotti di cancelleria, così come i giocattoli, sono stati esclusi dai beni di prima necessità.

A questo punto resta la fantasia, oltre alla buona volontà ovviamente. Mattia e Virginia ci provano intrattenendo la loro figlioletta di due anni e mezzo, Dalia, con esperienze e attività che sono felici di condividere con gli altri genitori su The Fantarlettis.

“L’idea – raccontano – è nata dopo che Virginia ha iniziato a fare qualche video da mandare ai suoi bambini del nido attraverso una piattaforma di didattica a distanza attivata dalla scuola. Il pensiero di restare in contatto con i bambini e le famiglie ci ha portati a riflettere sul bisogno attuale che ognuno di noi ha: quello di sentirsi uniti nonostante le distanze. Il digitale diventa, con questo obiettivo, uno strumento di apertura, connessione e paradossalmente contatto. Un contatto che non è fisico, ma che è nel cuore, ed è per questo che abbiamo deciso di coinvolgere anche la nostra bambina nel progetto. Il ruolo del genitore è tornato momentaneamente quello dell’unico agente educativo per i nostri bambini, e dobbiamo sfruttare al meglio questa sfida e cercare di trasformarla in opportunità”.

Che tipo di attività proponete?

“Le attività che proponiamo sulla nostra pagina sono spesso molto semplici e rivolte principalmente a bambini in età prescolare. Lavoretti con il riso o la farina, scatole, barattoli e altri oggetti di uso quotidiano, che richiedono poca preparazione ma che offrono diversi stimoli ai bambini, permettendo loro di sperimentare e divertirsi. La nostra bimba viene coinvolta attivamente ed è la protagonista delle nostre proposte. Cerchiamo sempre di dare suggerimenti e spunti per poter ampliare e sviluppare le attività anche con bambini più grandi, in modo da poter coinvolgere tutta la famiglia”.

Quali messaggi o richieste ricevete dai genitori che vi seguono?

“Nel giro di neanche dieci giorni abbiamo raggiunto tantissime persone da tutta Italia e non solo. Questo ci parla di quanto chi è a casa apprezzi nuove idee e spunti educativi, ed è entusiasmante constatare il desiderio da parte dei genitori di giocare e mettersi in gioco con i propri figli. Molti genitori e insegnanti ci ringraziano per le idee che condividiamo. Ci piace il confronto e ci capita di ricevere le loro foto mentre provano le attività da noi proposte con i loro bimbi, o che ci chiedano consigli che lasciano spazio anche ad altri genitori di intervenire e portare il loro contributo. Il nostro motto è “con poco si fa tanto” e questo piace alla gente in un periodo come quello attuale in cui il superfluo non è permesso”.

Come avete spiegato a vostra figlia il periodo che stiamo vivendo?

“Le abbiamo raccontato che adesso tutti stanno facendo una vacanza speciale in cui tutti i bimbi stanno a casa. Quando l’altro giorno ci ha chiesto di andare a prendere un gelato, e ovviamente non si poteva, le abbiamo detto che, poiché tutti sono in vacanza anche il negozio del gelataio è chiuso, ma che c’è un tato speciale che lo può portare a casa mascherato con magici guanti blu e una maschera buffa in viso. Abbiamo cercato di ricamare attraverso una cornice fantastica una realtà che, più che fantastica, è surreale, oltre che drammatica”.

Chiara Sorrentino