Un altro caso al Ramazzini: i parametri epidemiologici utilizzati per stabilire chi è sospetto e chi no devono essere aggiornati

Un altro paziente positivo al Coronavirus è transitato per l’Ospedale Ramazzini di Carpi dove è stato isolato in Medicina d’Urgenza prima di essere trasferito. Alla luce del “percorso pulito” effettuato dal paziente, fortunatamente non si è reso necessario alcun provvedimento per gli operatori sanitari.

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Un altro paziente positivo al Coronavirus è transitato per l’Ospedale Ramazzini di Carpi dove è stato isolato in Medicina d’Urgenza prima di essere trasferito.

L’uomo, un 80enne residente fuori provincia, assicurano dall’Ausl di Modena, ha effettuato il percorso previsto dai protocolli e dunque in sicurezza per operatori sanitari e altre persone presenti.

All’anziano, arrivato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 4 marzo, all’Ospedale di Carpi per eseguire un esame urgente prescrittogli dal Medico di medicina generale, che presentava sintomi respiratori  è stato richiesto immediatamente l’utilizzo della mascherina chirurgica, mentre gli operatori sanitari che lo hanno preso in carico hanno utilizzato i dispositivi di protezione individuale indicati dai protocolli. Alla radiografia è seguita una TAC di approfondimento diagnostico, che ha evidenziato una polmonite interstiziale. È così scattato il protocollo per sospetto coronavirus, che prevede l’immediato isolamento e l’effettuazione del tampone. All’esito del tampone, risultato positivo, è stato disposto il trasferimento della persona nell’ospedale di riferimento della sua provincia di residenza. Alla luce del “percorso pulito” effettuato dal paziente, fortunatamente non si è reso necessario alcun provvedimento per gli operatori sanitari. 

La tutela del nostro ospedale come presidio di sicurezza per la salute di tutti è una priorità, come ha ben sottolineato oggi il sindaco Bellelli, dunque la domanda resta: perché a oggi persone con un quadro clinico riconducibile a quello del coronavirus non vengono indirizzate direttamente all’ospedale deputato ad accogliere tali pazienti, ovvero il Policlinico? Forse i parametri epidemiologici utilizzati per stabilire chi è sospetto e chi no dovrebbero essere aggiornati. L’essere stati in Cina o l’essere entrati in contatto con persone provenienti dal lodigiano è del tutto anacronistico. Oggi a Carpi si contano 21 contagi (un nuovo caso si è registrato oggi, una donna del 1980 in isolamento domiciliare): l’essere carpigiani è già un motivo per essere considerati sospetti, in presenza di sintomi.  Comprenderlo e in fretta è fondamentale per tutelare soprattutto coloro che, giorno dopo giorno, sono in prima fila per salvaguardare la salute di tutti noi. Non possiamo permetterci di perdere nessun altro medico, infermiere od operatore socio sanitario. 

Jessica Bianchi