Nel segno del fair play, i candidati non riservano sorprese, anzi…

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Occupazione, ambiente, integrazione e gioco d'azzardo: sono stati questi i temi su cui i ragazzi dell'Agesci hanno voluto mettere a confronto i candidati sindaco durante l'incontro di sabato 11 maggio in un Auditorium Loria a dir poco stipato. Un incontro contraddistinto da un generale fair play, con candidati visibilmente provati da una settimana densa di confronti e un pubblico, in larga parte composto di giovani, corretto ed educato. Per rompere il ghiaccio gli organizzatori hanno chiesto a ciascun candidato di presentarsi attraverso tre parole chiave. Le scelte compiute hanno raccontato molto della personalità di ciascuno. “Politica, lealtà e gentilezza intesa come modo d'essere”, quelle scelte da Alberto Bellelli (centro sinistra); “determinata, decisa e di parola”, quelle di Federica Boccaletti (centro destra); “coerente, decisa e impicciona”, quelle di Monica Medici (Movimento 5 Stelle) e, infine, “diritti, civismo e leadership”, quelle scelte da Michele Pescetelli (lista civica Carpi Futura). “Mi sono formato alla scuola del Vangelo – ha aggiunto Pescetelli che giocava decisamente in casa – dove chi vuol essere primo deve mettersi al servizio di tutti. Essere leader per me significa rappresentare un esempio di etica, di attenzione per l'altro. Leader è colui che si impegna quotidianamente per fare squadra”. E dopo i “convenevoli” il confronto ha preso vita, senza particolare verve. Sul fronte impresa e occupazione, Boccaletti ha ribadito la volontà di “prendere accordi con Unimore per dislocare in città dei corsi universitari capaci di formare le figure professionali richieste dal tessuto imprenditoriale e, al contempo, di avviare tra Amministrazione e mondo dell'impresa un dialogo costante”. Per la Medici, “l'amministrazione deve fare da ponte tra impresa e scuola” e ha ribadito “l'importanza di creare un ufficio comunale dedicato ai finanziamenti europei, nazionali e regionali che sappia sviluppare progetti in un'ottica di distretti e bacini, perchè lo sviluppo non si esaurisce nei confini comunali”. Per Pescetelli è fondamentale puntare su “green economy, riciclo integrato dei rifiuti e mercato del web. Il tema è come riconvertire le aziende affinché restino al passo coi tempi, mentre per i giovani stiamo studiando esperienze di coworking. La cultura, poi, rappresenta una grande occasione, anche per rilanciare l'occupazione femminile, dal momento che le donne sono particolarmente vocate all'accoglienza e alla ristorazione”. Bellelli ha invece insistito “sulla necessità di un patto per il lavoro allargato, di mettere in campo azioni per favorire la legalità e di puntare sulla formazione permanente”.

Sul versante ambientale, la ricetta della Medici per limitare le emissioni inquinanti in città punta sulla “ristrutturazione energetica degli edifici anche mediante la cessione del risparmio fiscale alle aziende edili che eseguono i lavori; la creazione di direttrici per favorire i percorsi ciclabili rispetto a quelli automobilistici e scuolabus per tutti attraverso la differenziazione di orari di ingresso e uscita”. Per Pescetelli non basta “disegnare una nuova rete ciclabile, occorre ricucire le fratture presenti tra frazioni e centro e in alcuni quartieri, dalla zona Morbidina a quella di via Roosevelt. Dobbiamo puntare a diventare un comune plastic free e dire stop al consumo di suolo, conservando con coraggio le aree verdi pubbliche e private presenti”. Per Bellelli si dovrà “rivedere il trasporto pubblico nelle tratte casa – lavoro; completare al più presto il prolungamento di via dell'Industria verso la zona artigianale di Fossoli e realizzare una metro di superficie che colleghi la Bassa a Modena, passando per Carpi”. Per Boccaletti “è il trasporto su rotaia a dover essere potenziato e migliorato, battendo i pugni sui tavoli giusti e, perchè no, istituendo una fermata a Fossoli. Dobbiamo poi educare le persone all'uso della bici ma per farlo occorre prima ampliare e mettere in sicurezza la rete ciclabile”. Sullo spinoso tema dell'integrazione degli stranieri nessuna sorpresa. A scuotere il torpore generale della platea – dopo il “non si deve lasciare indietro nessuno, la scuola è il fulcro da cui partire per alfabetizzare bambini e famiglie” di Pescetelli; “l'importanza di coinvolgere le comunità straniere per evitare la radicalizzazione delle seconde generazioni” di Bellelli e il “siamo tutti figli di madre terra” della Medici – è stata Boccaletti: “è ora di dire basta al degrado e di ripristinare la legalità. Via Unione Sovietica è un ghetto e i ghetti creano sentimenti di ostilità nelle persone che vivono lì intorno. Il sentiment è cambiato”.

Anche sul gioco d'azzardo è prevalsa la prudenza, a eccezione di Monica Medici che ha ribadito come il Movimento da anni si sia battuto in Consiglio comunale per contrastare l'apertura di sale slot in zone sensibili. “Poi però manca il coraggio di agire”. Per tutti è auspicabile che vengano “intensificati i controlli e ridotti gli orari” commenta Boccaletti, “senza creare dei ghetti di giocatori nelle zone periferiche” prosegue Bellelli e, aggiunge Pescetelli “si deve agire sulla solitudine e il disagio per tentare di arginare il fenomeno”.

Al termine è stata poi “data” la parola al pubblico. I presenti,infatti, col loro smarphone, attraverso un QR-code, potevano scegliere tre quesiti (su sei) e i più votati sono stati poi posti ai candidati. Ovviamente, la più cliccata è stata quella sulla sicurezza, tema che ha diviso i quattro candidati e ha provocato qualche frecciatina – peraltro già vista e sentita – tra Bellelli e Boccaletti. “Quella della sicurezza – commenta Boccaletti – è la vera emergenza cittadina. Come si contrasta? Attraverso la riorganizzazione della Municipale, dotandola di taser e istituendo un gabinetto di fotosegnalamento”. “Ricordo alla candidata – la rimbrotta Bellelli – che un sindaco italiano non è come quello di New York che coordina le forze di polizia. Sull'introduzione del taser non abbiamo voce in capitolo; dal canto nostro stiamo installando telecamere ad alta risoluzione con riconoscimento facciale anche ai varchi della città”. E se per Monica Medici sul tema occorrono calma e gesso “perchè un conto è misurarsi con un ladro specializzato e un altro è trovarsi di fronte a un balordo o, ancora, a un'organizzazione criminale, fenomeni per cui occorre attrezzarsi in modi differenti”, per Pescetelli si potrebbe “istituire un vigile di quartiere o di frazione che abbia un riferimento diretto dentro alla Pm e magari organizzare corsi di autodifesa gratuiti per le donne”.

Insomma, per dirla alla Gabriel García Márquez, cronaca di una noia annunciata.

Jessica Bianchi

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