Le cause di danni più frequenti agli appartamenti posti in condominio sono rappresentate dalle infiltrazioni di acqua. In questi casi è fondamentale sapere a chi rivolgersi per chiedere il risarcimento dei danni. La norma di riferimento è l’art. 2051 del Codice Civile. Secondo tale norma il responsabile dei danni che derivano a terzi da un determinato bene è il soggetto che ha in custodia tale bene. Se le infiltrazioni sono causate dalla rottura di una tubatura condominiale o di qualsiasi altro bene comune, il responsabile sarà quindi il condominio, il quale dovrà provvedere all’esecuzione dei lavori di ripristino e sarà tenuto a risarcire i danni subiti dall’unità immobiliare. Se le infiltrazioni sono invece imputabili a tubature di proprietà del singolo condomino, questi dovrà provvedere alle opere di ripristino e dovrà farsi carico del risarcimento dei danni che ne siano derivati. Pertanto conviene sin da subito far intervenire un tecnico, al fine di stabilire con certezza la causa delle infiltrazioni per potersi poi rivolgere al corretto legittimato passivo.
Da tenere presente che il diritto al risarcimento del danno si prescrive nel termine di cinque anni da quando le infiltrazioni si sono manifestate. Conseguentemente se le cose non si risolvono velocemente è opportuno inviare una raccomandata a.r. al responsabile per tenere vivo il diritto in questione. Da ultimo nel caso in cui l’immobile ubicato in condominio sia oggetto di locazione per i danni da infiltrazioni patiti dal conduttore, provenienti dalle parti comuni dell’edificio, il conduttore stesso può agire nei confronti del condominio. Una recente sentenza del Tribunale di Arezzo n. 903, pubblicata il 27 luglio 2017, ha accertato in tale fattispecie la responsabilità del condominio, non potendo l’inquilino pretendere alcunché dal proprietario/locatore. Secondo il Tribunale l’unico responsabile è chi commette l’atto illecito o, nel caso di danni da cose in custodia – quali sono i danni da infiltrazioni – il custode del bene dal quale provengono.