Dalle bocciature alla didattica attiva: la storia di Davide in un film

0
1577

Il motivo in più è un film autobiografico che si rivolge ad alunni, insegnanti, genitori, coordinatori scolastici e a tutti i ragazzi che, come Davide Benetti (21 anni di Correggio, ideatore e produttore della pellicola), hanno vissuto o stanno vivendo la scuola con difficoltà e preoccupazione, per dire loro che esiste un metodo di apprendimento alternativo chiamato PBL – Project Based Learning che può aiutarli a risolvere numerosi problemi. Davide ha realizzato il lungometraggio di un'ora e quaranta minuti insieme al suo ex compagno di scuola e amico, Riccardo Romito: sin dalle superiori ha coltivato la passione per il film making, e dopo il diploma era alla ricerca di un lavoro o di un progetto a cui dedicarsi.
“L'ennesima bocciatura alle scuole superiori mi aveva gettato nello sconforto più totale. La delusione – racconta Davide – era proporzionale all'impegno che avevo profuso per riuscire a farcela. Fu a quel punto che mi venne in aiuto il professore Roberto Menozzi. E’ stato lui a farmi conoscere il metodo di didattica attiva PBL. Da allora il mio approccio allo studio è cambiato radicalmente: ho cominciato a ottenere dei risultati, ad avere più stima e fiducia in me stesso. Sono rinato. Per condividere la mia esperienza con altri ragazzi alle prese con gli stessi ostacoli ho contattato Riccardo coinvolgendolo nella mia idea di realizzare un film”.
Che cos'è il PBL?
“E’ un modello di insegnamento che rompe con la tradizionale lezione ex cathedra, breve, isolata e frontale, a favore di una serie di attività centrate sullo studente che sono interdisciplinari e integrate con i problemi quotidiani. Ciò che cambia sono anche le finalità dell'apprendimento. Infatti, lo scopo di ogni progetto a cui si lavora è quello di migliorare le conoscenze su un determinato argomento, piuttosto che fornire le risposte giuste alle domande poste dall’insegnante. Il PBL favorisce il lavoro di gruppo e la collaborazione tra i ragazzi per risolvere i problemi loro affidati e presentare i risultati raggiunti al di fuori del loro gruppo. L’apprendimento attivo incentiva gli studenti a porre domande, fare collegamenti e trovare soluzioni. Si tratta di trasformare l’esperienza in classe da un’esperienza dove 'l’insegnante spiega' a una dove gli studenti fanno”.
Riccardo, nel film il protagonista è interpretato da Gabriele La Torre. Come avete reclutato gli attori, gli assistenti e gli altri operatori che hanno partecipato alla realizzazione del film?
“Con un annuncio che abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook e condiviso con i nostri amici. Abbiamo spiegato il progetto e invitato chiunque fosse interessato a collaborare con noi. Nell'arco di breve tempo siamo stati contattati da tanti ragazzi e ragazze, tutti desiderosi di imparare non solo in cosa consiste il PBL ma anche un mestiere nuovo. Il film è stato girato con un budget di circa 2mila euro e questo grazie alla partecipazione dei commercianti di Correggio e dell'Associazione Temporanea d'Impresa (ATI) Punta il centro. Anche Carpi è stato set di numerose scene: per quelle a scuola siamo stati ospitati dall'Istituto A. Meucci e per quelle di presentazione del metodo PBL dall'azienda di Daniela Dallavalle, La baracca sul mare. Inoltre, Marco Ligabue ci ha permesso di utilizzare una canzone del suo ultimo album: Un passo fuori dall'ombra”.
Quali sono i vostri progetti futuri?
“Far conoscere a chiunque il metodo PBL portando il film in più sale cinematografiche italiane e portare avanti l'agenzia multimediale che abbiamo creato One Shot Produzioni grazie alla quale forniamo servizi di web marketing e film making. Abbiamo tante idee a livello cinematografico e fotografico che vorremmo realizzare e grazie al film abbiamo conosciuto tante persone capaci e volenterose con cui vorremmo continuare a collaborare in futuro”.
Chiara Sorrentino

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here